Te Deum: mons. Roncari (Grosseto e Pitigliano), “affidiamo alla misericordia di Dio il nostro passato e alla Sua Provvidenza il nostro futuro”

“Il capodanno civile, nella liturgia, non ha molta rilevanza perché il 1° gennaio è uno dei tanti modi per contare l’anno. Senza scomodare altri popoli, se rimaniamo nella nostra Europa l’anno è iniziato con date diverse. Solo per fare un esempio, In Toscana possiamo citare lo stile fiorentino: l’anno iniziava il 25 marzo, anno ‘ab incarnatione domini’. È dunque il caso di vedere come il tempo, qualunque sia la misura del suo fluire, noi lo celebriamo nel tempo del Signore. Allora con il Te Deum affidiamo alla misericordia di Dio il nostro passato e alla Sua Provvidenza il nostro futuro”. Lo ha detto il vescovo di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, mons. Giovanni Roncari, nella messa di ringraziamento, celebrata questo pomeriggio – in diretta televisiva sull’emittente Tv9 – dalla cattedrale di Grosseto.
“Ciascuno di noi può trovare motivi anche molto personali per ringraziare il Signore e motivi per chiedere perdono. Il Te Deum finisce così: ‘In Te, Domine, speravi: non confundar in aeternum…. Io Signore spero in te e non sarà confuso’. Sottolineo questa parola: confuso. E chi è confuso? Chi ha perso la strada, chi non sa dov’è, chi ha perso il senso della vita. Ecco: non sarò confuso in eterno qualunque sia il metro di misura degli anni e del tempo”, ha osservato il presule.
Naturalmente, ha aggiunto il vescovo, “vogliamo unire in questa messa una grande preghiera di suffragio per il Papa emerito Benedetto XVI, che stamattina ha terminato il suo lungo cammino terreno. Vogliamo pregare per lui, perché nessun vivente – ci ricorda la liturgia – davanti a Dio è giusto, Papa compreso, e tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio e noi la chiediamo al Signore per lui. La storia farà le sue considerazioni, la Chiesa di domani le sue, ma ora è il momento della preghiera, è il momento per tutti noi che lo abbiamo avuto Papa, vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro, testimone della fede – questo è il compito fondamentale del Papa: essere testimone e confermare i fratelli nella fede – e per tanti anni abbiamo celebrato questa eucaristia in comunione col Papa Benedetto. Quindi ha confermato la nostra fede e noi lo ringraziamo pregando per lui”.

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