Benedetto XVI: mons. Mazzocato (Udine), “grazie per la sua testimonianza cristallina, il suo insegnamento chiaro e profetico e il suo silenzio, nutrito di preghiera, degli ultimi anni”

“La morte di Papa Benedetto XVI ci tocca il cuore perché è la perdita di un padre che si è spento come i grandi patriarchi del popolo di Dio, dopo essersi totalmente consumato per il suo Signore e per i suoi fratelli”. Lo scrive l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, in un messaggio a sacerdoti e fedeli della Chiesa udinese, dopo aver appreso “con dolore” la notizia della morte di Benedetto XVI. Lunedì 2 gennaio alle 19 in cattedrale a Udine l’arcivescovo presiederà una santa messa in suffragio del Papa emerito.
“Al nostro dolore, si unisce però un sentimento di profonda riconoscenza a Dio Padre e al Signore Gesù per averlo scelto e donato alla Chiesa come guida illuminata in questo tempo complesso e come pastore amorevole e, insieme, coraggioso di fronte alle prove che non sono state risparmiate al Corpo di Cristo durante il suo pontificato – aggiunge il presule –. Il nostro grazie va, spontaneamente, anche a lui per il bene che ha fatto ad ognuno di noi, a tutto il popolo di Dio e a tutta la società contemporanea attraverso la sua testimonianza cristallina, il suo insegnamento chiaro e profetico e il suo silenzio, nutrito di preghiera, degli ultimi anni nel monastero Mater Ecclesiae”.
Secondo mons. Mazzocato, “ci sarà tempo per prendere coscienza della grandezza di fede, di dottrina e di carità di Benedetto XVI. In questo momento invito tutti ad offrirgli il dono della nostra preghiera personale e comunitaria mentre egli sta vivendo quell’incontro ultimo a cui si preparava con dei sentimenti che lui stesso ci ha confidato: ‘Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto ma, al contempo, l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze’. Mi torna continuamente in mente quello che Giovanni racconta all’inizio dell’Apocalisse: egli vede il Figlio dell’uomo in tutta la sua grandezza e cade ai suoi piedi come morto. Ma Egli, posando su di lui la destra, gli dice: Non temere! Sono io!’”.
Mons. Mazzocato conclude: “Gesù risorto lo accolga come un ‘servo fedele della vigna del Signore’, come si era lui stesso definito. E il caro Papa Benedetto XVI continui dal cielo la sua preghiera di intercessione per la Chiesa”.

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