Benedetto XVI: mons. Viva (Albano), “ha servito la Chiesa con grande dedizione, forza spirituale e lucidità intellettuale”

La Chiesa di Albano si stringe in preghiera con la Chiesa universale per la morte del Papa emerito Benedetto XVI, avvenuta sstamattina. Uniti nel cordoglio, il vescovo, mons. Vincenzo Viva, il vescovo emerito, card. Marcello Semeraro, i presbiteri, i fratelli e le sorelle di vita consacrata e i fedeli della diocesi ricordano “la vicinanza e l’affetto, dimostrati nella preghiera, nelle parole e nelle azioni, di Papa Benedetto XVI per questa Chiesa locale”.
Oggi, 31 dicembre, a mezzogiorno, dopo l’Angelus, il vescovo Vincenzo ha invitato a suonare le campane delle chiese della diocesi di Albano, per ricordare anche in questo modo il profondo legame di affetto e la preghiera per il Papa emerito Benedetto. Domani, 1° gennaio, solennità della Madre di Dio, si avrà in tutte le celebrazioni eucaristiche un’intenzione speciale di preghiera.
“La nostra diocesi di Albano – ha dichiarato il vescovo Vincenzo Viva – ha avuto la grazia di diversi incontri con Benedetto XVI. Egli amava soggiornare nella tranquillità delle ville pontificie a Castel Gandolfo, a contatto con la natura e le persone dei Castelli romani, per trovare ristoro dalle sue fatiche pastorali. Diverse sono state le circostanze di incontro diretto con il clero della diocesi e con i fedeli, in cui si è rivolto alla nostra Chiesa locale con l’amabilità di un vero padre e la saggezza di un grande teologo e pastore. Oggi, insieme a tutta la Chiesa, sentiamo di esprimere i nostri sentimenti di cordoglio e di gratitudine per un Pontefice, che, con la sua distinta personalità teologica e pastorale, ha saputo indicare alla comunità ecclesiale sentieri di verità e di speranza, in tempi difficili e travagliati. Egli ha servito la Chiesa con grande dedizione, forza spirituale e lucidità intellettuale. La diocesi di Albano lo ricorda con affetto e gratitudine nella preghiera”.
In molte circostanze, Papa Benedetto XVI ha espresso parole di affetto, simpatia e vicinanza alla Chiesa di Albano, ai suoi vescovi, presbiteri e fedeli: dai soggiorni presso il Palazzo apostolico di Castel Gandolfo agli incontri con il clero diocesano, dalle visite alle comunità religiose alla storica visita del 21 settembre 2008, quando il Pontefice celebrò la messa nella cattedrale di San Pancrazio per consacrare il nuovo altare e inaugurare la nuova cattedra episcopale. Fino al saluto, dalla loggia centrale del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, il 28 febbraio 2013, dopo la rinuncia al Pontificato, quando – da “pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra” – salutò i fedeli della diocesi di Albano, ringraziandoli per l’amicizia, la simpatia e l’affetto: “Vorrei ancora – disse Benedetto XVI – con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti insieme con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo”.

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