“Uomo di grande spessore umano e culturale. Un fine teologo ricco di carismi. Un grande papa”: il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, descrive così, al Sir, papa Benedetto XVI, morto questa mattina, alle 9.34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. “Lo ricordo come uomo aperto al dialogo con le altre Chiese – aggiunge Mar Sako – soprattutto con quelle orientali. È stato, infatti, il Papa che ha voluto indire il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente”. Fu proprio il card. Sako, all’epoca arcivescovo di Kirkuk, nel gennaio 2009, nel corso della visita ad limina dei vescovi iracheni, a chiedere a Benedetto XVI la convocazione di questo Sinodo. “In quella occasione – ricorda Mar Sako – dissi a Papa Benedetto che in Medio Oriente eravamo tutte piccole chiese a rischio scomparsa. Perché allora non indire un Sinodo per le Chiese orientali? Mi rispose che era una buona idea e che ci avrebbe pensato. Il Sinodo fu celebrato nell’ottobre del 2010. Papa Benedetto ha sempre dimostrato una grande sensibilità, attenzione e vicinanza alle Chiese orientali. Fu un uomo non solo della Chiesa ma dell’intera umanità che aveva a cuore le sorti dell’uomo, la salvaguardia dei suoi diritti e della sua dignità. Fu lui a parlare di laicità positiva, di cittadinanza, del rispetto delle libertà fondamentali dell’uomo, a partire dalla libertà religiosa”. Per Mar Sako la decisione di Benedetto XVI di dimettersi è stato “un passo grandioso, pieno di responsabilità, una lezione di umiltà data a tutti. Non restare attaccati al potere; tutti, dai politici ai chierici, dobbiamo avere questo senso di responsabilità. Un grande insegnamento”.