“La Chiesa vive nella Repubblica, ha al centro la persona così come la Costituzione italiana e difende e difenderà sempre la persona e i diritti della persona, soprattutto dei più fragili, dei più deboli”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a proposito della festa della Repubblica.
Parla al Sir il fondatore del Summer Institute on Theology and Disability e direttore della Collaborative on Faith and Disability, che tiene la lectio magistralis al convegno nazionale “Noi, non loro. Il progetto di vita” promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei (Roma, 1-3 giugno).
Due panificatori tarantini, Giovanni e Antonio, hanno messo da parte, sia pure provvisoriamente, la propria attività quotidiana e le famiglie, in nome della solidarietà. “Da qualche giorno, infatti, i due maestri della cosiddetta ‘arte bianca’, in rappresentanza della sede jonica dell’Associazione italiana panificatori, sono a Lugo di Romagna dove preparano pane e focacce da donare alle famiglie sfollate a causa della terribile alluvione. A raccontare la storia è “Nuovo dialogo”, giornale dell’arcidiocesi di Taranto.
“Serviranno risorse per far ripartire i servizi il prima possibile, perché altrimenti i familiari non potranno neanche provare a riprendere il loro lavoro, la vita quotidiana, perché dovranno occuparsi di nuovo a tempo pieno dei propri cari con grave e gravissima disabilità. I servizi devono ripartire subito”. L’appello del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.
“Non hanno il coraggio di raccontarci le loro paure”: per la psicoterapeuta Mara Bruno, è questo il vero problema degli adolescenti di oggi. Sempre più fragili, insicuri, incapaci di tollerare frustrazioni e fallimenti. Di qui, spiega, “il loro meccanismo di difesa” verso una società “alienata, competitiva e accusatoria”.
La visibilità social comporta un continuo tendenziale denudarsi, dei corpi e dei fatti propri, perché vive della concupiscenza degli occhi che sa stuzzicare e pascere, quella vana curiositas che porta a disperdersi e a vivere in periferia di se stessi, incapaci di profondità, perennemente ticchettanti con il dito su uno schermo. Distratti.
È una corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile e non rischiare danni maggiori quella attualmente in corso nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. È questa la situazione che ha trovato oggi a Faenza il direttore di Caritas italiana, in visita nelle zone alluvionate. Durante l’incontro è stato fatto il punto della situazione con i direttori delle Caritas delle cinque diocesi maggiormente colpite: Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Imola e Ravenna-Cervia. E decise alcune priorità per i prossimi mesi.
Le alluvioni in Emilia Romagna, la guerra in Ucraina, gli abusi, l’otto per mille. Sono i temi principali affrontati dal presidente della Cei nella conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea dei vescovi italiani, caratterizzata dalla doppia presenza del Papa.
Rapito”, dramma storico centrato sui temi cari al regista, che intrecciano dimensione politica, sociale e religiosa. Scritto dallo stesso Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli, con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli, “Rapito” propone la sofferta vicenda di Edgardo Mortara, bambino ebreo che nella Bologna del 1858, al tempo dello Stato Pontificio, viene sottratto alla famiglia in quanto battezzato, per ricevere un’educazione cattolica sotto lo sguardo di papa Pio IX.
Fratellanza, azioni di carità e preghiera. Queste le colonne portanti delle parrocchie della diocesi di Faenza-Modigliana in questa emergenza alluvioni. Tante le realtà parrocchiali e cittadine del territorio faentino che si sono messe e si stanno tuttora mettendo a disposizione di quanti hanno perso casa nell’alluvione del 17 maggio.
Il Papa ha dedicato l’udienza di oggi a Sant’Andrea Kim, il primo martire e sacerdote coreano. Al termine, la “vicinanza” ai fedeli cinesi e l’ennesimo appello per l’Ucraina: “Santa Maria Ausiliatrice sia vicina al popolo ucraino, si soffre tanto lì”.
Ricorre oggi la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cattolica in Cina. “Per cosa bisogna pregare? “Per due cose”, risponde padre Gianni Criveller: “La prima è per l’unità della Chiesa in Cina”.
In una lettera indirizzata al card. Matteo Mario Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e a tutti i partecipanti della 77ª Assemblea generale del Cei, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, ringrazia per il sostegno ricevuto dagli organismi caritativi della Chiesa italiana e invita una delegazione della Cei a recarsi in Ucraina per “vedere di persona gli orrori della guerra”.
Versamenti tributari e contributivi nelle aree colpite dall’alluvione sono sospesi fino al 31 agosto. Per quanto riguarda le utenze, la sospensione è stata deliberata dall’authority competente (Arera) mentre per i mutui fa fede il protocollo d’intesa con l’Associazione delle banche sulla sospensione in caso di calamità. Viene prevista la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni.
“Siamo il popolo della pace”. Ad assicurarlo al Papa, che l’ha incaricato di una missione di pace in Ucraina, è stato il card. Matteo Zuppi. “La solidarietà con i rifugiati è un’azione di pace”, ha spiegato introducendo i lavori dell’Assemblea della Cei. “Abbiamo bisogno dei migranti per vivere”, “siamo un popolo in estinzione”. No a “lavoro povero”. “C’è un bisogno di casa a prezzi accessibili”.
ELEZIONE Mons. Gianpiero Palmieri vice presidente per l’area Centro
“Abbiamo visto tanta solidarietà di persone venute da lontano e di tanti dei nostri concittadini. Soprattutto ci ha confortato la presenza di tanti giovani pronti a dare una mano a tutti, ma soprattutto agli anziani e a quelli che erano rimasti isolati”. Lo dice mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna, che fa il punto della situazione.
La testimonianza di mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì, una delle aree più colpite dalle alluvioni. Anche lui è rimasto isolato per un paio di giorni a causa dell’inondazione, nel seminario dove vive, senza energia elettrica. “Isolati, non abbandonati, scossi ma non vinti – tiene a precisare -. Sapevamo che la solidarietà dei fratelli non sarebbe mancata”.
“Non posso fare molto, ma nella devastazione ho deciso di rimanere qui con la mia gente”. A parlare è mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, che ha deciso di non partecipare all’Assemblea generale della Cei in corso a Roma.
Il territorio è stato attraversato dalla furia dell’acqua. Il Savio ha fatto danni incalcolabili in città e nelle campagne. I torrenti Borello, Piscatello, Rigossa e altri canali minori hanno rincarato la dose nelle valli vicine, così come il famoso Rubicone nell’omonima vallata.
È arrivato questa mattina all’aeroporto di Fiumicino, con un volo di linea dal Pakistan, un primo gruppo di 9 rifugiati afghani, giunti grazie all’attivazione per la prima volta di un progetto pilota di “Corridoi lavorativi”. Insieme ci saranno anche le loro famiglie e altri profughi di nazionalità afghana.
La Presidenza della Cei ha disposto un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle necessità della popolazione colpita dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna.
“La priorità rimangono le persone”. Inoltre, “il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case”, precisa la Caritas, che continua la raccolta fondi per l’Emergenza alluvione 2023.
“Posso confermare che Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace. I tempi di tale missione, e le sue modalità, sono attualmente allo studio”. Lo ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Il direttore del quotidiano di ispirazione cattolica al Sir: “Dal Papa l’invito a parlare cordialmente, cioè pulire il nostro sguardo e il nostro ascolto per rendere quello che diciamo e raccontiamo capace di arrivare al cuore dell’altro e favorire l’incontro”.
C’è il richiamo al “sogno” nel messaggio di Francesco per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Sognare non è una fuga dalla realtà e dalla responsabilità ma è osare percorsi inediti, profetici, per condividere con l’altro le gioie e le preoccupazioni, le fatiche e le speranze.
Il sociologo non nasconde al Sir la sua preoccupazione per l’inversione della gerarchia dei valori posti in gioco, in un quadro generale aggravato dalla pandemia.
In un evento a Milano, è stato presentato il “Manifesto” in dieci punti, che arriva alla conclusione della seconda edizione del progetto dell’Autorità garante “Riparare: conflitti e mediazione a scuola”.
I vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna hanno richiamato tutte le comunità ad accogliere e ad aiutare chi è nel bisogno, al senso di responsabilità per il bene comune e a rispettare le disposizioni.
Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la pace in Ucraina, che “soffre tanto”. Dedicata alla figura di San Francesco Saverio, “il più grande missionario dei tempi moderni”, l’udienza di oggi in piazza San Pietro.
Il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo ha visitato la comunità di Corviale, celebrando Messa e incontrando i Cantieri che si sono attivati nella parrocchia di San Paolo della Croce.
Incentrata sui temi umanitari e politici legati alla guerra in Ucraina l’udienza di Papa Francesco a Volodymyr Zelensky, al termine di una giornata densa di impegni istituzionali. Colloquio con mons. Gallagher.
SHEVCHUK “Il dolore più profondo è la giustificazione cristiana della guerra”