“Chi fa esperienza della vicinanza di Dio non può distanziare il prossimo, non può allontanarlo nell’indifferenza”. Lo scrive il Papa, nell’omelia per la messa della Domenica della Parola di Dio. Alla fine, una proposta: “Spegnere la televisione e aprire la Bibbia, chiudere il cellulare e aprire il Vangelo”.
Francesco decide di puntare sulle persone che comunicano non “solo con le parole, ma con gli occhi, con il tono della voce, con i gesti”. Ancora una volta il modello è Gesù, il perfetto comunicatore, la cui Parola riflette il volto di Dio e va oltre il semplice vedere, coinvolgendo chi l’ascolta in un’esperienza e in un dialogo.
Il direttore di rete e del Tg2000: “Per noi i telespettatori e le telespettatrici sono persone, non numeri né obiettivi commerciali. Vogliamo offrire loro una informazione credibile e autorevole, dove non ci sia posto per chiacchiericcio e aggressività”.
È stata prorogata ad aprile 2021 la conclusione della Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da Caritas italiana e Focsiv per sostenere 64 progetti in 45 Paesi del mondo e sensibilizzare le comunità cristiane agli effetti della pandemia sulle popolazioni più povere.
È partito il 1° gennaio (fino al 30 giugno 2021) il progetto nato dalla collaborazione tra Caritas Jerusalem (CJ) e Ministero della salute (Moh) di Gaza che vede CJ impegnata in cinque distretti della Striscia (Gaza city, Gaza nord, Gaza centro, Khanyounis e Rafah) “a fornire assistenza sanitaria di base e di emergenza nelle case di persone positive al Covid-19 oltre che di malati di altre patologie”.
Non polarizzare la discussione su presenza o non presenza a scuola, ma pensare a modelli più solidali, misti e creativi, con un’alleanza sui territori tra scuola, famiglie, Comune e Terzo settore per raggiungere anche le periferie più povere ed evitare che la cultura dello scarto travolga chi è all’inizio della vita. E, ancora, investire di nuovo nell’istruzione, dopo i tagli degli ultimi anni. Questa la ricetta offerta dal vice presidente dell’impresa sociale “Con i Bambini” per “uscire dal guado” in cui ci troviamo ora, a causa della pandemia.
La formazione all’impegno sociale e politico ha conosciuto, nel passato recente, grande interesse nella comunità cristiana. Attualmente i percorsi promossi da diocesi, parrocchie e associazioni non sono affatto numerosi e, soprattutto, sembra che il tema sia quasi scomparso dall’agenda… Nel nuovo volume “Aprire percorsi”, frutto di una lunga ricerca, si torna a riflettere sull’argomento. Lunedì 25 gennaio dibattito on line con don Bignami, Vecchio e Stoppa. Ne parliamo con Alberto Ratti, uno dei curatori.
Ieri l’insediamento del secondo presidente cattolico degli Usa. Nel suo discorso ha parlato di riunire la nazione, della necessità di guarire, insieme, dalle ferite provocate dalle divisioni. Parole molto attese. Ma nella Conferenza episcopale ci sono posizioni diverse.
“La prudenza indicherebbe di seguire le procedure codificate e approvate dagli organi regolatori, Fda ed Ema, che prevedono determinate scadenze”. Lo dice al Sir Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
A sparigliare le carte tra le piattaforme è la miniserie francese “Lupin” targata Netflix, un omaggio al classico della letteratura d’Oltralpe con un adattamento nella Parigi di oggi. Da recuperare è il film “The Midnight Sky” di e con George Clooney, mentre sulla Rai c’è la commedia romantica a sfondo sociale “Mina Settembre”.
“Lungo tutto il 2020 le biblioteche ecclesiastiche sono state a lungo chiuse al pubblico ma non ferme”. Così don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, riassume l’anno trascorso dalle biblioteche ecclesiastiche e diocesane d’Italia alle prese, come tutte le attività non solo culturali, con la pandemia. L’esperienza di tre delle 1.124 realtà censite nell’Anagrafe delle biblioteche italiane del Mibact.
Su di lui, da settecento anni, aleggia una domanda: perché è rimasto? Perché è nel paradiso, per usare parole sue, non solo della letteratura ma dell’immaginario collettivo planetario, in compagnia di Shakespeare e del suo amato Virgilio? Non basterebbe una sola definizione, perché il genio non è incapsulabile in rigidi schemi teorici. Lui, come pochi altri, è riuscito a raccogliere l’eredità del passato senza rimanerne schiacciato, per poi rimodellarla in modo tale da farne il futuro.
“In occasione del suo insediamento come 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, rivolgo cordiali auguri e l’assicurazione delle mie preghiere affinché Dio Onnipotente le conceda saggezza e forza nell’esercizio del suo alto ufficio”. Lo afferma Papa Francesco nel messaggio inviato al neo presidente statunitense Joe Biden.
Joe Biden ha giurato da 46° presidente degli Stati Uniti sulla Bibbia di famiglia retta dalla moglie Jill. “Giuro di preservare, proteggere e difendere la Costituzione. Che Dio mi aiuti”, ha ripetuto Biden facendo eco al presidente della Corte Suprema John Roberts che ha accolto il giuramento presidenziale.
Da segnalare il lungo applauso dai banchi del centro-sinistra all’ingresso nell’emiciclo della senatrice a vita Liliana Segre e, forse unico momento unitario, quello di tutti i gruppi quanto il premier ha fatto cenno a Paolo Borsellino che oggi avrebbe compiuto 81anni. Superato questo doppio passaggio parlamentare c’è da registrare, innanzitutto, che si è evitato di interrompere l’azione del governo in un momento delicato e grave della vita del Paese. Ma le sfide da affrontare restano quelle che tutti ben conoscono, sia sul piano sanitario che su quello economico-sociale. La fiducia all’esecutivo non basta, c’è bisogno di restituire la fiducia ai cittadini e questo impegno, pur nella diversità dei ruoli, riguarda tutte le forze politiche.
Il Covid-19 ha innescato una situazione sanitaria ed economica senza precedenti. L’Unione europea ha predisposto una strategia, denominata Next Generation Eu, che porterebbe in Italia oltre 200 miliardi. Per il nostro Paese ora si apre una lunga e difficile fase attuativa che richiede responsabilità politica, obiettivi condivisi, azioni concertate… Ci sono abbondanti finanziamenti per far ripartire l’economia, per la digitalizzazione, le attività produttive e l’occupazione, l’efficienza energetica, la mobilità. E c’è in gioco il futuro del Paese.
No ad algoritmi o ad altri parametri. Anche in emergenza sanitaria vale un principio aureo: la proporzionalità del trattamento per la persona. A ribadirlo è Antonio Gioacchino Spagnolo, ordinario di Bioetica e coordinatore della sezione dipartimentale di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica del S. Cuore di Roma.
“Questa mattina, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, mentre prosegue il piano di vaccinazione dello Stato della Città del Vaticano, un primo gruppo di circa 25 senza fissa dimora ospitati stabilmente dalle strutture di assistenza e residenza dell’Elemosineria Apostolica ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19. Altri gruppi si susseguiranno nei prossimi giorni”. Lo ha comunicato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
“La vita di una persona anziana o di un malato grave non vale meno di quella di un giovane o di una persona sana”. Occorre essere “in condizioni di poter curare tutti senza distinzioni, e nel migliore dei modi”. Parla padre Virginio Bebber, presidente dell’Aris, commentando il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale del malato.
“Gli strumenti più utilizzati per porsi in relazione con gli altri sono rispettivamente WhatsApp/Telegram (utilizzati per questo scopo specifico dal 56,0% dei rispondenti) e le e-mail (54,0%), dispositivi digitali ampiamenti utilizzati anche per collaborare e favorire la partecipazione”. Lo rileva un’indagine condotta da una équipe multidisciplinare composta da diversi docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per focalizzare le relazioni sociali al tempo dei personal media nel contesto delle parrocchie.
A venticinque anni dalla legge n. 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati, benché non manchino criticità e siano necessari “interventi indifferibili e urgenti” per migliorare la normativa, i beni confiscati possono rappresentare un’“opportunità di impegno responsabile per il bene comune”, come recentemente ha sottolineato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti.
A Lamezia, nell’immobile confiscato al clan Turcasio, opera “Pensieri e parole” affidata alla Comunità Progetto Sud. La tenacia, la fede e il desiderio di cambiare la difficile parabola del territorio di don Giacomo Panizza hanno permesso che, in questo luogo, al centro della Calabria, si dischiudessero degli “spazi sociali e di legalità”, come i protagonisti li definiscono.
I nostri missionari ci scrivono. Padre Tonino Pasolini: “Qua la distanza sociale è di due metri. Con la radio siamo impegnati per gli annunci di servizio pubblico sulla pandemia. Le nostre restrizioni sono simili a quelle che avete voi. Tutte le scuole rimangono chiuse. Tutte le chiese e le moschee sono chiuse. Tutti i confini sono chiusi”, dice il missionario cesenate. Con la radio “Rafforziamo le pratiche sicure. Combattiamo la paura. Soprattutto, combattiamo notizie false e informazioni distorte”.