Strage ieri sera a Gerusalemme, davanti ad una sinagoga: un palestinese di 21 anni, ha aperto il fuoco contro i fedeli che si trovavano all’interno, provocando la morte di 8 persone e il ferimento di altre 10. Un attentato che giunge nel Giorno della Memoria e in pieno Shabbat.
Paolo Genovese come Frank Capra, firma la sua “Vita è meravigliosa”. Il regista romano porta sullo schermo “Il primo giorno della mia vita”, un racconto di disperazione e rinascita, il rinnamorarsi della vita al di là delle sue fratture. Toni Servillo è un angelo custode come il Clarence del film hollywoodiano. Sempre in sala “Babylon” di Damien Chazelle, sguardo vorticoso e impietoso sulla Hollywood degli anni ’20, tra opulenza e crisi brucianti legate al passaggio dal muto al sonoro.
Una missione umanitaria della Caritas dell’Esarcato di Kharkiv è stata colpita martedì 24 gennaio da colpi di artiglieria nel villaggio di Lyptsi e nell’attacco sono rimasti feriti padre Vitaly Zubak e suor Daria Panast della Congregazione delle suore di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria. Attualmente si trovano in ospedale.
Più di 3,2 milioni di rifugiati ucraini hanno transitato finora le frontiere della Romania dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina. Per gestire la situazione, le autorità romene hanno adottato più di venti provvedimenti legislativi e hanno speso – da fondi propri e con l’aiuto dei partner internazionali – oltre mezzo miliardo di euro.
A pochi giorni dalla visita apostolica di Papa Francesco nella Repubblica democratica del Congo e in Sud Sudan, 107 organizzazioni della società civile italiana chiedono di riportare l’attenzione sul conflitto nell’Est del Paese che dura da 30 anni, sulle cause e le responsabilità: lo sfruttamento delle risorse minerarie per la tecnologia e gli interessi economici di multinazionali dell’Occidente, Europa compresa. Con tappe precise per la pace, come già indicato nel Rapporto Mapping dell’Onu.
“L’arte della buona battaglia” è il libro dell’ascolto silenzioso. Don Fabio Rosini entra profondamente nel cuore della cosiddetta modernità affrontandone gli scogli, le tempeste, i naufragi e nello stesso tempo mostrando come non abbia molto senso distinguere tra antico e moderno.
Compie 20 anni www.abouna.org, il primo sito cattolico in lingua araba, fondato da padre Rif’at Bader, sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Il Sir lo ha incontrato ad Amman, durante la visita dei vescovi di Usa e Ue dell’Holy Land Coordination.
“C’è un’interlocuzione con questo governo, come con tutti i governi”. A confermarlo ai giornalisti è stato mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, nella conferenza stampa a chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è chiuso oggi a Roma. “Abbiamo espresso gli auguri al nuovo governo e dato la nostra disponibilità a tutto campo”, ha reso noto il vescovo: “sono aperti diversi tavoli di interlocuzione: sulla povertà, per individuare misure di contenimento di una situazione che sembra aggravarsi, sulla formazione, sull’educazione e la scuola”.
La riflessione sulla Chiesa quale “minoranza creativa” ed esperienza di popolo, dunque di comunità, ha dato inizio ai lavori della sessione invernale del Consiglio episcopale permanente, svoltasi dal 23 al 25 gennaio a Roma, sotto la guida del cardinale presidente Zuppi. I vescovi hanno rilevato che “occorre rispondere alle istanze del tempo presente con creatività e con un impegno rinnovato di presenza nella società, senza paura di esprimersi, ma mostrando unità e favorendo la discussione sui temi cruciali per la vita delle persone, ispirati unicamente dal Vangelo”.
“Quello che chiediamo è che si raggiunga una pace giusta. Ma per raggiungerla, l’Ucraina deve vincere questa battaglia”. A chiederla è Sua Beatitudine Epifanio, metropolita di Kiev e primate della Chiesa Autocefala Ortodossa in Ucraina.
“La presenza del Papa polacco è stata un’oasi nella vita del popolo che sarà sempre ricordata e che rende sempre possibile l’apertura di nuovi orizzonti”. Mons. Emilio Aranguren Echeverría pronunciò questa frase 25 anni fa, in occasione della storica visita di Papa Giovanni Paolo II a Cuba.
“Dobbiamo ripartire dalle fondamenta. Il punto di riferimento è sempre la persona che, nella comunicazione, è coinvolta in modo profondo”. Parla Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.
C’è una beatitudine che spiega bene il Messaggio di Papa Francesco per questa Giornata mondiale delle comunicazioni. Che ci dice – con le parole di Gesù – perché non basta andare, non basta vedere, non basta ascoltare; se non lo facciamo con il cuore in mano. “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. In un tempo smaliziato, che esalta la durezza come mezzo per scalfire la verità, il Papa ci dice che la via è un’altra; se davvero vogliamo capire. Ed è una via semplice. Che nella società della tecnica non ha nulla a che fare con la tecnica. Che nella società dell’apparenza non ha nulla a che fare con la forma, perché ha a che fare con la sostanza. Solo i puri di cuore possono vedere la verità nell’amore in cui tutto sussiste. Solo chi ama bene può dire bene
Persone disabili e con gravi problematiche sanitarie in fuga dalla guerra in Ucraina, accolte nella struttura dell’Opera Don Guanella a Passoscuro. “La nostra città è sotto occupazione ed è distrutta”, la testimonianza di Margherita, arrivata in Italia assieme a Maxim, il figlio 44enne costretto su una carrozzina.
Pazienti psichiatriche maltrattate e abusate in una Rsa di Foggia. Uno scenario agghiacciante, una trentina gli indagati alcuni di loro già in carcere. Ne parliamo con Giovanni Paolo Ramonda, responsabile dell’ Associazione comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), e Luigi Vittorio Berliri, presidente del coordinamento Casa al Plurale.
“È il cuore che ci ha mosso ad andare, vedere e ascoltare ed è il cuore che ci muove a una comunicazione aperta e accogliente”. Lo scrive il Papa nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
“Siamo ancora in un territorio in cui la gente crede che, o per appartenenza ai clan o per appartenenza a una certa cultura, può permettersi di ‘farsi giustizia’ o, comunque, di condizionare la vita degli altri attraverso la violenza”. A parlare al Sir è il presidente della Fondazione Polis.
La direttrice della Caritas di Foggia dice al Sir: “Potrebbero essere costruite case prefabbricate, negozi, rendere la vita più dignitosa a questi ragazzi che vivono in condizioni terribili. Invece ci ricordiamo di loro solo quando succedono queste disgrazie”.
La chiusura del buco dell’ozono, secondo il segretario generale di Greenaccord, dimostra che attraverso la cooperazione si possono ottenere risultati importanti e duraturi. Preoccupano lo scioglimento dei ghiacciai e il surriscaldamento globale.
Il numero di vittime, a oltre un mese dall’inizio delle proteste, è arrivato a 62. Lima paralizzata da oltre 4 giorni. Atti di violenza condannati anche dall’Unione europea.
La Fondazione di diritto pontificio denuncia: “I criminali hanno rapito Ishaya, anche se l’obiettivo era sequestrare il parroco di Santa Monica”.