“La formazione del clero non è un optional. È un cammino da portare avanti sempre, per tutta la vita”. Lo ha ribadito il Papa, che incontrando il clero nella cattedrale Notre-Dame du Congo, a Kinshasa, ha esortato a vincere la tentazione della superficialità. “C’è bisogno di preti e religiosi preparati, formati, appassionati al Vangelo”, l’appello di Francesco.
Ferma condanna della Custodia di Terra Santa dell’atto vandalico che questa mattina ha visto “un religioso ebreo americano” entrare nella Chiesa della Flagellazione, che è la prima tappa della Via Dolorosa, nella Città Vecchia di Gerusalemme e “abbattere la statua di Gesù e deturparne il volto. Dopo che è stato immobilizzato dal portinaio del santuario, sul posto è arrivata la polizia che lo ha arrestato”.
Gruppi di leader, provenienti da diversi continenti, si riuniscono da domani nella Capitale: insieme tracceranno un percorso per portare il messaggio di Cristo nei vari ambiti della vita quotidiana.
“Solidarietà, carità e cooperazione” sono le tre parole chiave che Sandra Sarti, dal 2 gennaio scorso nuovo presidente di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Italia, usa per descrivere la missione della Fondazione di diritto pontificio che dal 1947 sostiene i fedeli cristiani oppressi, discriminati o nel bisogno. All’inizio del suo mandato ha rilasciato al Sir un’intervista in cui ribadisce, tra l’altro, il ruolo decisivo delle diocesi e delle parrocchie nel portare aiuto ai cristiani perseguitati nel mondo.
Già presidente della Conferenza episcopale italiana, del Consiglio episcopale di Europa ed arcivescovo emerito di Genova, il card. Angelo Bagnasco, la settimana scorsa, in vista alla diocesi di Vittorio Veneto ha proposto un corso di esercizi spirituali ad un nutrito gruppo di sacerdoti della diocesi e di altre diocesi, presso la Casa esercizi San Martino. Lo abbiamo incontrato.
Sono sempre più seguite da ragazzini polacchi le finte celebrazioni religiose create nella realtà virtuale sulla piattaforma Roblox. I frammenti di tali “liturgie”, postati su You Tube e Tik Tok, hanno milioni di visualizzazioni e spesso diventano virali.
Oggi in Bulgaria si celebra la Giornata di riconoscimento e rispetto delle vittime dei totalitarismi e in particolare del regime comunista, istituita dal Governo bulgaro il 20 gennaio 2011. Il 1° febbraio 1945 la Corte popolare del nuovo regime comunista bulgaro emette 2.618 condanne a morte, molte delle quali eseguite lo stesso giorno. “Sono atti barbarici perché i condannati non hanno potuto salutare i loro parenti e sono stati sepolti in fosse comuni”, racconta al Sir padre Paolo Cortesi, missionario passionista е rettore del santuario “Beato Eugenio Bossilkov” a Belene, luogo di una delle prigioni politiche della Bulgaria.
Chi combatte la guerra in Ucraina o la osserva da fuori, attende il colpo grosso, ma non sa sempre con precisione cosa accadrà. Nel frattempo l’azzardo si impadronisce dei giocatori, così come l’odio. C’è chi, sull’eventuale pace del conflitto ucraino, evoca il ricordo della conferenza di Monaco, l’incontro che nel 1938 fu preludio della seconda guerra mondiale, e chi, come Papa Francesco chiede di riconoscere uguale dignità umana. Alessandro Politi, direttore della Nato Defense college foundation, delinea ipotetici percorsi di pace provvisoria per due avversari messi a dura prova dalla guerra.
L’Italia si colloca al 41° posto, con un punteggio di 56, nell’edizione 2022 dell’Indice di percezione della corruzione (Cpi), pubblicato oggi da Transparency International. Dopo il balzo in avanti di 10 posizioni nel Cpi 2021, l’Italia conferma il punteggio dello scorso anno e guadagna una posizione nella classifica globale dei 180 Paesi oggetto della misurazione.
Dal 1980 ad oggi sono oltre 17.000 le morti causate erroneamente dalla polizia. La diocesi di Memphis ha invitato i fedeli a un rosario per la pace il 27 gennaio e il vescovo Talley ha pubblicato diversi messaggi esortando alla pace e alla preghiera per la città.
Un forte invito alla “moderazione” è arrivato nella giornata di ieri dai patriarchi e capi delle Chiese di Gerusalemme, dopo “la proliferazione di violenza” che ha portato “alla morte ingiustificata di 32 palestinesi e 7 israeliani dall’inizio del nuovo anno”.
Domani, 31 gennaio, inizierà il 40° viaggio apostolico di Bergoglio, secondo Pontefice a recarsi nello Stato dell’Africa centrale già visitato da San Giovanni Paolo II nel 1980 e nel 1985. Francesco soggiornerà fino al 3 febbraio a Kinshasa, capitale e città più grande della Repubblica Democratica del Congo, per poi proseguire il viaggio in Sud Sudan, dove non è stato nessun altro Papa e dove rimarrà fino al 5 febbraio. Don Dieudonné Kambale Kasika, responsabile della Pastorale universitaria e incaricato per la comunicazione dell’arcidiocesi di Kisangani, racconta i preparativi per accogliere Francesco e il suo “messaggio di pace”.
“Il Paese ha ancora grandi difficoltà sia dal punto di vista della pacificazione che da quello economico: non c’è produzione, non ci sono fabbriche, non ci sono servizi, l’agricoltura è messa in ginocchio dai cambiamenti climatici”. Eppure, ha un sottosuolo ricco di materie prime: a parlarne è suor Maria Martinelli, provinciale delle Comboniane nel Paese. “La gente va al mercato e torna con metà della roba che comprava anche solo pochi mesi fa: il costo della vita è salito – spiega la comboniana –, non ci sono abbastanza soldi e questo crea ancora più disagio, rabbia, ribellione. E fomenta la violenza”.
In un’intervista il presidente Antonio Lissoni e il medico Giovanni Gazzoli fanno il punto sulla diffusione oggi della malattia nel mondo, ma anche sullo stigma che l’accompagna, sulla povertà e la disabilità che produce e su come combatterla.
“Il divario fra Nord e Sud verrà colmato solo nel 2020”. Questo è il titolo apparso sulle colonne del Corriere della Sera il 13 settembre 1972. Cinquant’anni fa un grande meridionalista cattolico come Pasquale Saraceno, dolendosene, si sbilanciava in questa amara previsione.
Paolo Genovese come Frank Capra, firma la sua “Vita è meravigliosa”. Il regista romano porta sullo schermo “Il primo giorno della mia vita”, un racconto di disperazione e rinascita, il rinnamorarsi della vita al di là delle sue fratture. Toni Servillo è un angelo custode come il Clarence del film hollywoodiano. Sempre in sala “Babylon” di Damien Chazelle, sguardo vorticoso e impietoso sulla Hollywood degli anni ’20, tra opulenza e crisi brucianti legate al passaggio dal muto al sonoro.
Arrivato clandestinamente dall’Albania a 16 anni, Bledar finisce sotto i ponti e trova accoglienza presso un parroco fiorentino, cominciando un percorso che oggi lo ha portato ad essere sacerdote, animatore di una comunità che sa essere davvero “casa”.
La stampa italiana quanto parla del tema abusi dei minori nella Chiesa? E come? La risposta a queste domande risiede in uno studio indipendente appena pubblicato da Volocom, società di news intelligence.
Una missione umanitaria della Caritas dell’Esarcato di Kharkiv è stata colpita martedì 24 gennaio da colpi di artiglieria nel villaggio di Lyptsi e nell’attacco sono rimasti feriti padre Vitaly Zubak e suor Daria Panast della Congregazione delle suore di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria. Attualmente si trovano in ospedale.
Più di 3,2 milioni di rifugiati ucraini hanno transitato finora le frontiere della Romania dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina. Per gestire la situazione, le autorità romene hanno adottato più di venti provvedimenti legislativi e hanno speso – da fondi propri e con l’aiuto dei partner internazionali – oltre mezzo miliardo di euro.
A pochi giorni dalla visita apostolica di Papa Francesco nella Repubblica democratica del Congo e in Sud Sudan, 107 organizzazioni della società civile italiana chiedono di riportare l’attenzione sul conflitto nell’Est del Paese che dura da 30 anni, sulle cause e le responsabilità: lo sfruttamento delle risorse minerarie per la tecnologia e gli interessi economici di multinazionali dell’Occidente, Europa compresa. Con tappe precise per la pace, come già indicato nel Rapporto Mapping dell’Onu.
“L’arte della buona battaglia” è il libro dell’ascolto silenzioso. Don Fabio Rosini entra profondamente nel cuore della cosiddetta modernità affrontandone gli scogli, le tempeste, i naufragi e nello stesso tempo mostrando come non abbia molto senso distinguere tra antico e moderno.
Compie 20 anni www.abouna.org, il primo sito cattolico in lingua araba, fondato da padre Rif’at Bader, sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Il Sir lo ha incontrato ad Amman, durante la visita dei vescovi di Usa e Ue dell’Holy Land Coordination.
“C’è un’interlocuzione con questo governo, come con tutti i governi”. A confermarlo ai giornalisti è stato mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, nella conferenza stampa a chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è chiuso oggi a Roma. “Abbiamo espresso gli auguri al nuovo governo e dato la nostra disponibilità a tutto campo”, ha reso noto il vescovo: “sono aperti diversi tavoli di interlocuzione: sulla povertà, per individuare misure di contenimento di una situazione che sembra aggravarsi, sulla formazione, sull’educazione e la scuola”.
La riflessione sulla Chiesa quale “minoranza creativa” ed esperienza di popolo, dunque di comunità, ha dato inizio ai lavori della sessione invernale del Consiglio episcopale permanente, svoltasi dal 23 al 25 gennaio a Roma, sotto la guida del cardinale presidente Zuppi. I vescovi hanno rilevato che “occorre rispondere alle istanze del tempo presente con creatività e con un impegno rinnovato di presenza nella società, senza paura di esprimersi, ma mostrando unità e favorendo la discussione sui temi cruciali per la vita delle persone, ispirati unicamente dal Vangelo”.
“Quello che chiediamo è che si raggiunga una pace giusta. Ma per raggiungerla, l’Ucraina deve vincere questa battaglia”. A chiederla è Sua Beatitudine Epifanio, metropolita di Kiev e primate della Chiesa Autocefala Ortodossa in Ucraina.
“La presenza del Papa polacco è stata un’oasi nella vita del popolo che sarà sempre ricordata e che rende sempre possibile l’apertura di nuovi orizzonti”. Mons. Emilio Aranguren Echeverría pronunciò questa frase 25 anni fa, in occasione della storica visita di Papa Giovanni Paolo II a Cuba.
“Dobbiamo ripartire dalle fondamenta. Il punto di riferimento è sempre la persona che, nella comunicazione, è coinvolta in modo profondo”. Parla Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.
C’è una beatitudine che spiega bene il Messaggio di Papa Francesco per questa Giornata mondiale delle comunicazioni. Che ci dice – con le parole di Gesù – perché non basta andare, non basta vedere, non basta ascoltare; se non lo facciamo con il cuore in mano. “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. In un tempo smaliziato, che esalta la durezza come mezzo per scalfire la verità, il Papa ci dice che la via è un’altra; se davvero vogliamo capire. Ed è una via semplice. Che nella società della tecnica non ha nulla a che fare con la tecnica. Che nella società dell’apparenza non ha nulla a che fare con la forma, perché ha a che fare con la sostanza. Solo i puri di cuore possono vedere la verità nell’amore in cui tutto sussiste. Solo chi ama bene può dire bene
Persone disabili e con gravi problematiche sanitarie in fuga dalla guerra in Ucraina, accolte nella struttura dell’Opera Don Guanella a Passoscuro. “La nostra città è sotto occupazione ed è distrutta”, la testimonianza di Margherita, arrivata in Italia assieme a Maxim, il figlio 44enne costretto su una carrozzina.
Pazienti psichiatriche maltrattate e abusate in una Rsa di Foggia. Uno scenario agghiacciante, una trentina gli indagati alcuni di loro già in carcere. Ne parliamo con Giovanni Paolo Ramonda, responsabile dell’ Associazione comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), e Luigi Vittorio Berliri, presidente del coordinamento Casa al Plurale.
La chiusura del buco dell’ozono, secondo il segretario generale di Greenaccord, dimostra che attraverso la cooperazione si possono ottenere risultati importanti e duraturi. Preoccupano lo scioglimento dei ghiacciai e il surriscaldamento globale.