“Teatro delle più grandi tragedie, possa il Mediterraneo tornare ad essere culla, luogo di incontro e fonte di crescita”. Con questo auspicio si conclude il comunicato finale diffuso al termine degli Incontri del Mediterraneo, scritto dal Comitato organizzativo. Il comunicato sintetizza alcune piste di azione: tra queste la proposta di promuovere gemellaggi tra gli attori civili, economici e religiosi delle cinque sponde.
PROPOSTA Una barca della pace circolante tra tutti i porti del Mediterraneo
Il messaggio è forte e chiaro: in Messico, “è il momento di agire”, e di dare vita a una “Rete nazionale per la pace”. È il solenne impegno preso dai promotori e partecipanti del Dialogo nazionale per la pace, che si è concluso sabato 23 settembre, dopo tre giorni di lavori all’Università Iberoamericana di Puebla, alla presenza di milletrecento delegati.
Guerre, fame, disuguaglianze crescenti, sfruttamento indiscriminato delle risorse, effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Tutto questo ci impone di ripensare il modello di sviluppo e di ascoltare molto di più il grido di aiuto che i poveri e la terra ci lanciano.
Come accompagnare queste persone “in cammino”? Come tutelare la loro libertà di partire e di restare? Serve una strategia organica, condivisa, che coinvolga anche i governi dei Paesi di provenienza dei migranti in modo che diventino partner affidabili, capaci di porre la dignità di ogni persona, i diritti umani e lo sviluppo al centro del loro operato. La decisione di emigrare dovrebbe essere volontaria e avvenire in maniera sicura e legale. Ognuno deve essere realmente libero di partire, ma anche di restare o di ritornare nella propria terra.
Per il segretario generale di Greenaccord è quello che serve per scongiurare, dal Nordafrica all’Europa, quella che alcuni studiosi chiamano già con preoccupazione “sesta estinzione di massa”. “Oggi – dice al Sir – le tecnologie digitali e il sistema di allerta satellitari ci aiutano moltissimo e stupisce che le città, ancora una volta, siano in fortissimo ritardo nella sperimentazione dei sistemi più moderni di protezione civile. Come se la catastrofe dell’Emilia-Romagna non abbia insegnato niente”.
Don Enrico Pret, parroco in Val di Sole, ha dovuto lasciare da qualche mese il suo servizio pastorale e riflette sulla sua esperienza di sofferenza che può essere dono. Ogni mese manda ai parrocchiani un aggiornamento sulla malattia: comunicare è anche “portare i pesi gli uni gli altri”
Raggiunto telefonicamente dal Sir, parla l’amministratore apostolico dei cattolici di rito armeno dell’Europa dell’Est e lancia un appello: “Non abbandonateci. Quello che sta succedendo è una cosa terribile. Il governo azero ha deportato gli armeni nel corridoio di Lachin”.
Ci sono vittime anche tra la popolazione civile. A denunciarlo è un Report della Caritas Internationalis sulla situazione in Nagorno Karabakh e sulle conseguenze dell’azione militare condotta dall’Azerbaigian contro la pacifica popolazione armena dell’Artsakh.
Ventenni allo specchio nei racconti hollywoodiani, tra sogni, aspirazioni, paure e sentimenti. Anzitutto al cinema l’action-drammatico “Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile”. Su Netflix è disponibile la rom-com “La probabilità statistica dell’amore a prima vista”: la storia di un amore tra due ventenni nato ad alta quota, in volo tra New York e Londra, complice un’opera di William Shakespeare.
“Ora si respira un po’ ma la situazione a Porto Empedocle è speculare a quella di Lampedusa”, dice al Sir Valerio Landri, direttore di Caritas Agrigento. Nei giorni di maggiore affollamento all’interno della tensostruttura – con donne, uomini e bambini insieme – Caritas è stata chiamata dalla prefettura per un aiuto nell’accoglienza.
“Quando una persona soffre, è un dovere imprescindibile andargli incontro e aiutarlo. E di conseguenza tutto ciò che va contro questo principio, non è conforme a ciò che riteniamo essere umano e ancor meno conforme al Vangelo”. I vescovi del Mediterraneo uniti a Marsiglia inviano all’Europa un messaggio chiaro e inequivocabile.
Rispetto alle migrazioni “credo che occorra, di fronte a un fenomeno così, pensare in maniera adeguata. Altrimenti sarebbe come usare strumenti rudimentali e superati di fronte a fenomeni totalmente nuovi. Anche per questo, ad esempio, le regole di Dublino sono preistoria”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa al termine della visita in Sicilia di Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica federale di Germania.
“Dobbiamo capire meglio anche noi le necessità del mondo che rappresentiamo, per tarare il nostro impegno su obiettivi concreti e attuare politiche di intervento calibrate. La discussione sul progetto individuale di vita, ad esempio, è il preludio alla legge delega che andrà ad intaccare in maniera significativa l’attuale sistema normativo”. Parla al Sir il presidente nazionale della Fish alla vigilia dell’appuntamento di Rimini.
“L’inclusione scolastica è un’urgenza, un grido che viene dai territori. Riceviamo segnalazioni di criticità forti rispetto all’inclusione di tanti alunni con disabilità, che non hanno ancora avviato il loro percorso scolastico perché ci sono carenze strutturali e di personale. La stragrande maggioranza delle persone con disabilità vive poi una situazione di disagio dal punto di vista economico”, dice il presidente della Fand.
“Una Chiesa attiva e con questa gioia della fede che non si preoccupa di grandi numeri o di riconoscimenti esterni, ma che cerca di camminare con semplicità nelle vie del Vangelo”: così il prefetto apostolico di Ulaanbaatar descrive la piccola comunità cattolica, dopo la visita del Papa che è stata un momento di gioia per tutta la popolazione, non solo quella cattolica.
“Haiti è sull’orlo dell’abisso e non si può restare a braccia conserte!”. Mons. Max Leroy Mésidor, arcivescovo metropolita di Port-au-Prince, lancia l’ennesimo appello perché la popolazione haitiana, sempre nella disperazione, riceva un aiuto tangibile dalla comunità internazionale: “È molto difficile continuare la nostra opera di evangelizzazione, ma la Chiesa è ancora in piedi”.
La guerra contro l’Ucraina sta fiaccando anche la Russia che ha bisogno di munizioni. L’alleanza con la Corea del Nord, ravvivata dal recente incontro fra Kim Jong-un e Vladimir Putin, potrebbe essere cruciale per il Cremlino ma aprire allo stesso tempo ulteriori scenari. Per Alessandro Politi, direttore della Nato defense college foundation (Ndcf), i due Paesi sono in relazione da tempo sotto l’occhio attento della Casa Bianca.
Ad una settimana dal devastante sisma che ha colpito il Marocco, la sera di venerdì 8 settembre, è il card. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat e Presidente di Caritas Marocco, a fare il “punto” sulla situazione. “Serviranno 2 o 3 anni per uscire dall’emergenza”, dice.
Il vescovo Sandro Overend Rigillo, vicario apostolico di Bengasi, si è recato giovedi a Derna e Al-Beida, nelle zona più colpite dalle alluvioni dopo il passaggio dell’uragano Daniel. La delegazione era composta da tre pulmini carichi di aiuti: coperte, pane, acqua, dolci per i bambini. Il racconto del viaggio al Sir.
Il card. Matteo Maria Zuppi, inviato del Papa Francesco, è stato ricevuto oggi, presso il Ministero degli affari esteri della Repubblica Popolare Cinese, da Li Hui, rappresentante speciale per gli Affari euroasiatici. Il colloquio, spiega la Sala Stampa della Santa Sede, “svoltosi in un clima aperto e cordiale, è stato dedicato alla guerra in Ucraina e alle sue drammatiche conseguenze”.
“La missione del card. Zuppi a Pechino è molto importante perché la Cina è un grande giocatore geopolitico che ha dichiarato sempre di essere disposto a collaborare per la pace”. Lo ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, commentando la missione di pace che il card. Matteo Zuppi sta compiendo in questi giorni in Cina.
“Un ulteriore dramma che sconvolge e tocca le nostre corde emotive”: così monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, commenta al Sir la morte di un neonato di 5 mesi durante le operazioni di sbarco a Lampedusa. Da mezzanotte si contano 36 sbarchi per un totale di 1.627 persone. L’hotspot ora ospita oltre 6.000 persone, molti sono ancora sul molo in attesa di sistemazione.
“Dobbiamo lavorare per affrontare la questione umanitaria, in particolare per i più fragili e per tutti quei bambini che devono poter tornare in Ucraina”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervenendo, in qualità di relatore, al Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina.
All’indomani della strage al mercato di Kostiantynivka dove un missile ha provocato la morte di 16 persone, tra cui anche un bambino, parla don Oleh Ladnyuk, salesiano, appena tornato dalla regione di Donetsk dove con gli operatori del Vis e i medici del Cuamm ha portato e distribuito medicine: “Ormai siamo abituati ma la gente ha ben chiara una cosa: non possiamo perdere questa guerra”.
L’annuncio al termine dell’udienza generale di oggi: “È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile”. Nella catechesi, il Pontefice ha presentato la vita e la testimonianza di fede di Kateri Tekakwitha.