Quando ci decideremo a dare evidenza alla Sua presenza, alla Sua potenza, coscientizzando il “già e il non ancora” di una Pentecoste che mai avrà fine e con la quale tutto sempre ricomincia? D’incanto, vedremmo una Chiesa pura, un mondo riordinato, una fede confessata, una carità praticata, una misericordia salvifica. Eppure, chi ha mai dubitato che Lui “ci sia? È Dio! E Dio non ha certo abbandonato il campo!
Papa Francesco si è recato questo pomeriggio presso il Centro di produzione Rai di Saxa Rubra per partecipare ad “A Sua Immagine”, trasmissione nata dalla collaborazione tra Rai e Conferenza Episcopale Italiana, condotta da Lorena Bianchetti e firmata da Gianni Epifani e Laura Misiti.
Raccolto in un volume un anno di viaggio di don Angel Fernández Artime, “globetrotter” per incontrare in presenza la famiglia di don Bosco.
Possa il messaggio di Pentecoste “illuminare le menti di coloro che cercano la violenza” e “ispirare anche coloro che hanno responsabilità politiche in Europa, affinché le loro decisioni siano guidate da saggezza, integrità e compassione al servizio del bene comune di tutti”. Lo scrivono i presidenti della Comece e della Kek, mons. Mariano Crociata e il rev. Christian Krieger, in un messaggio diffuso oggi in occasione della solennità che si celebra domenica 28 maggio.
Le alluvioni in Emilia Romagna, la guerra in Ucraina, gli abusi, l’otto per mille. Sono i temi principali affrontati dal presidente della Cei nella conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea dei vescovi italiani, caratterizzata dalla doppia presenza del Papa.
Rapito”, dramma storico centrato sui temi cari al regista, che intrecciano dimensione politica, sociale e religiosa. Scritto dallo stesso Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli, con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli, “Rapito” propone la sofferta vicenda di Edgardo Mortara, bambino ebreo che nella Bologna del 1858, al tempo dello Stato Pontificio, viene sottratto alla famiglia in quanto battezzato, per ricevere un’educazione cattolica sotto lo sguardo di papa Pio IX.
Il volto della statua della Madonna di Fatima era stato frantumato dalle schegge dei bombardamenti nel marzo 2022. È stato deciso, però, di lasciare sul volto della Madonna i segni evidenti dei danni subiti. “Lancia a tutti noi un messaggio molto forte, ci dice che, anche grazie all’aiuto degli altri, è possibile rimanere umani in mezzo alle difficoltà più estreme e agli ostacoli più grandi della guerra”, dice padre Mikhalkiv.
Fratellanza, azioni di carità e preghiera. Queste le colonne portanti delle parrocchie della diocesi di Faenza-Modigliana in questa emergenza alluvioni. Tante le realtà parrocchiali e cittadine del territorio faentino che si sono messe e si stanno tuttora mettendo a disposizione di quanti hanno perso casa nell’alluvione del 17 maggio.
Il Papa ha dedicato l’udienza di oggi a Sant’Andrea Kim, il primo martire e sacerdote coreano. Al termine, la “vicinanza” ai fedeli cinesi e l’ennesimo appello per l’Ucraina: “Santa Maria Ausiliatrice sia vicina al popolo ucraino, si soffre tanto lì”.
Ricorre oggi la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cattolica in Cina. “Per cosa bisogna pregare? “Per due cose”, risponde padre Gianni Criveller: “La prima è per l’unità della Chiesa in Cina”.
In una lettera indirizzata al card. Matteo Mario Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e a tutti i partecipanti della 77ª Assemblea generale del Cei, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, ringrazia per il sostegno ricevuto dagli organismi caritativi della Chiesa italiana e invita una delegazione della Cei a recarsi in Ucraina per “vedere di persona gli orrori della guerra”.
Versamenti tributari e contributivi nelle aree colpite dall’alluvione sono sospesi fino al 31 agosto. Per quanto riguarda le utenze, la sospensione è stata deliberata dall’authority competente (Arera) mentre per i mutui fa fede il protocollo d’intesa con l’Associazione delle banche sulla sospensione in caso di calamità. Viene prevista la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni.
Padre Mauro-Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense e vicepresidente dell’Unione superiore generali (Usg), ha aperto oggi la prima giornata della 99ª assemblea dell’Unione.
Una trilogia dedicata al pontefice è stata pubblicata dall’ex vicario generale di Sessa Aurunca, scomparso recentemente. L’arcivescovo Battaglia: “La sua mistica è esperienza di autenticità e bellezza”.
“Siamo il popolo della pace”. Ad assicurarlo al Papa, che l’ha incaricato di una missione di pace in Ucraina, è stato il card. Matteo Zuppi. “La solidarietà con i rifugiati è un’azione di pace”, ha spiegato introducendo i lavori dell’Assemblea della Cei. “Abbiamo bisogno dei migranti per vivere”, “siamo un popolo in estinzione”. No a “lavoro povero”. “C’è un bisogno di casa a prezzi accessibili”.
ELEZIONE Mons. Gianpiero Palmieri vice presidente per l’area Centro
“Abbiamo visto tanta solidarietà di persone venute da lontano e di tanti dei nostri concittadini. Soprattutto ci ha confortato la presenza di tanti giovani pronti a dare una mano a tutti, ma soprattutto agli anziani e a quelli che erano rimasti isolati”. Lo dice mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna, che fa il punto della situazione.
La testimonianza di mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì, una delle aree più colpite dalle alluvioni. Anche lui è rimasto isolato per un paio di giorni a causa dell’inondazione, nel seminario dove vive, senza energia elettrica. “Isolati, non abbandonati, scossi ma non vinti – tiene a precisare -. Sapevamo che la solidarietà dei fratelli non sarebbe mancata”.
“Non posso fare molto, ma nella devastazione ho deciso di rimanere qui con la mia gente”. A parlare è mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, che ha deciso di non partecipare all’Assemblea generale della Cei in corso a Roma.
Il territorio è stato attraversato dalla furia dell’acqua. Il Savio ha fatto danni incalcolabili in città e nelle campagne. I torrenti Borello, Piscatello, Rigossa e altri canali minori hanno rincarato la dose nelle valli vicine, così come il famoso Rubicone nell’omonima vallata.
Papa Francesco si recherà a Lisbona dal 2 al 6 agosto di quest’anno in occasione della prossima Giornata mondiale della gioventù. Il 5 agosto sarà al Santuario di Fatima. Parla padre João Chagas, coordinatore dell’ufficio giovani del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e incaricato di coordinare i preparativi della Santa Sede per la Giornata mondiale della gioventù.
È arrivato questa mattina all’aeroporto di Fiumicino, con un volo di linea dal Pakistan, un primo gruppo di 9 rifugiati afghani, giunti grazie all’attivazione per la prima volta di un progetto pilota di “Corridoi lavorativi”. Insieme ci saranno anche le loro famiglie e altri profughi di nazionalità afghana.
La Presidenza della Cei ha disposto un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle necessità della popolazione colpita dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna.
“La priorità rimangono le persone”. Inoltre, “il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case”, precisa la Caritas, che continua la raccolta fondi per l’Emergenza alluvione 2023.
“Posso confermare che Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace. I tempi di tale missione, e le sue modalità, sono attualmente allo studio”. Lo ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Il direttore del quotidiano di ispirazione cattolica al Sir: “Dal Papa l’invito a parlare cordialmente, cioè pulire il nostro sguardo e il nostro ascolto per rendere quello che diciamo e raccontiamo capace di arrivare al cuore dell’altro e favorire l’incontro”.
C’è il richiamo al “sogno” nel messaggio di Francesco per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Sognare non è una fuga dalla realtà e dalla responsabilità ma è osare percorsi inediti, profetici, per condividere con l’altro le gioie e le preoccupazioni, le fatiche e le speranze.
L’autore de “I promessi sposi” non era mai contento di sé, questo è vero, ma non si trattava di ricerca della perfezione e della fama, quanto di un ascolto profondo della sua anima per capire se ciò che scriveva era giusto, davvero giusto.
Il sociologo non nasconde al Sir la sua preoccupazione per l’inversione della gerarchia dei valori posti in gioco, in un quadro generale aggravato dalla pandemia.
In un evento a Milano, è stato presentato il “Manifesto” in dieci punti, che arriva alla conclusione della seconda edizione del progetto dell’Autorità garante “Riparare: conflitti e mediazione a scuola”.
“Questa è l’essenza stessa dello scopo e della vocazione del Wcc, essere uno strumento di dialogo tra le chiese sulle questioni che ci dividono. Siamo impegnati nella chiamata cristiana ad essere operatori di pace e, di fronte alla situazione in Ucraina e nel mondo di oggi, le chiese devono lottare insieme per rispondere a tale chiamata”. Con queste parole, il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), Rev. Jerry Pillay, commenta la missione di dialogo in nome della pace, appena conclusa prima in Ucraina e poi a Mosca, dove ha incontrato il Patriarca Kirill.
“Proprio perché siamo in una situazione in cui non ci sono prospettive negoziali reali a medio termine, avere questi piccoli segnali che tengono viva la speranza di una prospettiva futura, mi sembra importante. E assicuro che questi processi sono guardati con grande, grandissima attenzione da parte dei canali diplomatici ufficiali”. È l’ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore Generale degli Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, a commentare le iniziative che le Chiese cristiane stanno compiendo per una “diplomazia della pace” tra Russia e Ucraina.
I vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna hanno richiamato tutte le comunità ad accogliere e ad aiutare chi è nel bisogno, al senso di responsabilità per il bene comune e a rispettare le disposizioni.
Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la pace in Ucraina, che “soffre tanto”. Dedicata alla figura di San Francesco Saverio, “il più grande missionario dei tempi moderni”, l’udienza di oggi in piazza San Pietro.
Il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo ha visitato la comunità di Corviale, celebrando Messa e incontrando i Cantieri che si sono attivati nella parrocchia di San Paolo della Croce.
Incentrata sui temi umanitari e politici legati alla guerra in Ucraina l’udienza di Papa Francesco a Volodymyr Zelensky, al termine di una giornata densa di impegni istituzionali. Colloquio con mons. Gallagher.
SHEVCHUK “Il dolore più profondo è la giustificazione cristiana della guerra”
14 maggio 1948 – 14 maggio 2023: Israele compie 75 anni. In questo tempo la diplomazia israeliana ha lavorato per stabilire rapporti e relazioni internazionali nonostante guerre e tensioni con i Paesi arabi vicini che hanno accompagnato la nascita dello Stato. A riguardo il Sir ha intervistato l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, per fare il punto sulle relazioni tra il suo Paese e il Vaticano.
“Oggi il futuro è una minaccia, c’è angoscia. Noi dobbiamo creare le premesse affinché i giovani siano messi nella condizione di realizzare i loro sogni lavorativi e familiari, affinché le donne possono realizzare il loro desiderio di maternità”, dice al Sir il presidente della Fondazione.
“È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra”. Lo ricorda il Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Dalla Striscia di Gaza l’accorato appello del parroco latino, padre Gabriel Romanelli, che chiede un cessate-il-fuoco: “Deve cambiare il nostro modo di pensare e di agire perché un incendio non si doma gettando benzina sulle fiamme. Serve trovare il coraggio della pace”.
La testimonianza di Adele Raemer, abitante del kibbutz di Nirim, sito nel distretto di Eshkol (Negev occidentale), a poco più di due chilometri dal confine di Gaza e dunque tra i primi obiettivi dei razzi della Jihad. Il kibbutz è stato evacuato.