“L’Europa è un progetto di pace nelle sue origini e nelle sue radici. L’esperienza di oggi e in particolare di questo anno ci dice che purtroppo la storia ritorna e ritorna simile a come è stata vissuta nel passato. Si tratta allora di riscoprire questo desiderio, vincendo ogni deriva di predominio, prevaricazione e affermazione sugli altri”. Lo dice, in un’intervista al Sir e a Tv2000, il nuovo presidente della Commissione degli episcopati dell’Ue.
CONSIGLIO EUROPEO “Migrazione sfida europea”
CPT Carceri italiane sovraffollate. “Violenze tra i detenuti”
Domani, l’Assemblea nazionale del Movimento si ritroverà a Sacrofano, alle porte di Roma, per designare il nuovo direttivo. L’attuale presidente ne lascerà la guida, scadendo il suo incarico.
Le migrazioni, a cominciare dalla tragedia di Cutro, il dibattito sulla maternità surrogata e la registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali. Sono i temi di attualità trattati da mons. Baturi a chiusura del Cep. Tra le questioni ecclesiali, il Sinodo, gli abusi e le messe in tv.
Prima o poi ognuno è chiamato ad attraversare il deserto, per decidere che cosa fare della propria vita. Che cosa comporta il cammino? Esso, che non è solo un luogo geografico, è il tempo vissuto in un spazio esistenziale dove ognuno è chiamato a misurarsi con ciò che è veramente importante nella propria vita. Liberi di tutto, si può giungere alla scelta di spogliazione di ciò che non è necessario, perché emerga quello che è veramente vitale per l’esistenza. Oggi spinti dal bisogno di apparire, di essere in prima pagina, di colpire, di essere costantemente connessi, rischiamo di perdere l’esperienza tangibile della vita. Senza voler demonizzare i social, solo la distanza reale tra persone ci permette di sentire l’odore dell’altro, la sua presenza, avvertire le sensazioni, sperimentare l’intimità fatta di sguardi, di silenzi, di dono, di reciprocità, per vivere nell’arco della giornata esperienze veramente umane.
Scene di guerriglia urbana a Parigi, Nantes e Rennes. Gas lacrimogeni, cariche contro la polizia, cassonetti in fiamme, centri commerciali occupati. La piazza dice no alla riforma delle pensioni che, per Jérôme Vignon, “non solo è necessaria ma urgente”: “Arriva purtroppo in un momento delicato e si applica ad una fascia di popolazione che già da molto tempo sta manifestando disagio”.
“Aveva in lui una grande carica umana e spirituale, cosa che gli ha permesso di sfidare una mentalità di criminalità che vigeva a Casal di Principe”. Lo dice don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, ricordando don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994, mentre si accingeva a celebrare la messa nella chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, di cui era parroco.
STUDENTI A MATTARELLA “Come lui vogliamo essere segno di contraddizione”
Il card. Zuppi ha aperto il Consiglio permanente della Cei tracciando lo scenario e le prospettive della Chiesa italiana del futuro, partendo dal “programma” di Papa Francesco. “La Chiesa del post-pandemia e del Cammino sinodale si configura sempre più chiaramente come una Chiesa missionaria”. Tra le priorità: “diffondere una cultura cristiana”.
“Liberi di scegliere se migrare o restare”. Questo il tema della 109ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domenica 24 settembre, “con l’intenzione di promuovere una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare, ossia – in altre parole – il diritto a poter rimanere nella propria terra”.
“È arrivato come un terremoto, un regalo inatteso che non hai chiesto ma che poi ti piace più degli altri. Una bellezza inspiegabile a parole, a volte terribilmente faticosa, ma che ti illumina la vita”. Nella Giornata mondiale della sindrome di Down la testimonianza della mamma di un bimbo “speciale” Uno spaccato di vita tra gioie e fatiche, dove non manca mai un filo di autoironia.
Ancora attacchi contro i cristiani in Israele: il 16 marzo scorso colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da ignoti, contro una scuola e un convento di suore francescane a Nazareth, domenica 19 marzo, “attacco terroristico di due estremisti israeliani”, alla Tomba di Maria, a Gerusalemme.
“C’è un grande lavoro culturale da fare che riguarda la confusione che ha regnato attorno alla famiglia in tutti questi anni. La nostra sfida è quella di tirare fuori le questioni della famiglia e della denatalità dal bazar della politichetta, dallo scontro ideologico, dalle visioni parziali e di parte”, spiega nella sua prima intervista al Sir.
“Il fisco dovrebbe essere ritagliato su misura in base alla condizione oggettiva della famiglia”. Ne è convinto il presidente del Caf delle Acli, secondo cui “se vogliamo un fisco equo e giusto l’applicazione del quoziente familiare è la prima condizione”. Per questo, argomenta, “la ‘flat tax’ ci convince poco, perché significa essere tutti uguali”.
Sembra reggere la tregua de facto iniziata nell’aprile 2022 in Yemen. Ma la situazione generale, nel nono anno di conflitto, è sempre gravissima: l’80% dei 30 milioni di abitanti sopravvive solo grazie agli aiuti umanitari, tra l’altro sottofinanziati dalla comunità internazionale. Almeno 4,5 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese. Federica Ferraresi, di Medici senza frontiere, racconta di una sanità al collasso e delle grandi sofferenze della popolazione, in una delle crisi più dimenticate al mondo.
“In questo tempo, ci ha aiutato a capire quanto il Vangelo sia attraente, persuasivo, capace di rispondere ai tanti interrogativi della storia e ad ascoltare le domande che affiorano nelle pieghe dell’esistenza umana”. Lo scrive la Presidenza della Cei nel messaggio di auguri al Santo Padre in occasione del decimo anniversario dell’elezione al Soglio pontificio.
Nel decimo anniversario di pontificato, i vescovi europei si uniscono a Papa Francesco nell’appello per una pace giusta in Ucraina; ringraziano il Papa per il suo ampio “magistero europeo”, ripercorrendone alcune delle tappe fondamentali; rimettono in luce l’impegno di “aiutare l’Europa a ritrovare il volto sempre giovane di Gesù e la sua sposa”.
Mons. Armando Matteo rilegge l’eredità della prima decade di pontificato di Francesco: “Non abbiamo fatto molto rispetto a quello che ci ha chiesto”. “La pastorale attuale non funziona più”.
Parla Emilce Cuda, teologa argentina, già docente presso la Pontificia Università Cattolica Argentina e presso la St. Thomas University, negli Stati Uniti, e attualmente segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal).
“Fare memoria di una serie di eventi a diversi livelli, universale, europeo, italiano e locale”. L’occasione è data dall’Assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale che si è tenuta a Roma. Un percorso declinato nelle diverse realtà ecclesiali italiane che ha visto oggi la partecipazione di oltre 250 referenti con 147 diocesi rappresentate.
Centinaia le persone arrivate attraverso la dogana di Palanca, nella maggior parte donne e bambini. Provengono per lo più da Mariupol e dalla regione di Zaporizhzhia.
In un video lanciato in tv il presule fa il punto sulla situazione e invita al ricordo delle vittime. Appello alla “pace tanto attesa nella nostra Patria”.
“Non dobbiamo andare in ordine sparso. Mettere al centro Gesù, ascoltare i tanti compagni di strada, riscoprire la bellezza del Vangelo oggi, imparare a camminare insieme: sono le sfide che stiamo affrontando. La Chiesa è sinodale in questo senso”. Parla il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei: “La Chiesa procede nella direzione tracciata da Benedetto XVI e raccolta da Francesco”. Sul conflitto in Ucraina, “lo sforzo da compiere è aprire tutti gli spazi possibili per interrompere la logica della guerra, iniziata da un aggressore”. Quanto al rapporto con il Governo, “la Chiesa non smetterà di fare assistenza, dando una risposta immediata, ma anche di coinvolgersi affinché la persona sia sempre al centro dello sforzo delle istituzioni”.
La comunità di Cutro è scossa dal tragico naufragio nei migranti avvenuto sulle sue scosse. “Quello che è successo ha portato tanta tristezza nel mio cuore possano giungere a Dio le mie e le nostre preghiere perché queste persone che hanno perso la vita in mare possano entrare nella pace di Dio”. Fortunata ha appena portato un mazzo di fiori sulla spiaggia di Steccato, quando fa questa dichiarazione.
“La gente ha capito che queste persone escono da una disperazione. Rischiano la morte per scappare da un’altra morte e morte. Se partono vuol dire che sono proprio disperati e speravano in una vita migliore”. Lo ha detto al Sir don Pasquale Squillacioti, parroco di Steccato di Cutro, che ci ha accolti nella chiesa parrocchiale del Cristo risorto, a pochi chilometri dalla tragedia.