Si è concluso oggi il viaggio di quattro giorni in Ucraina del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati. È il nunzio apostolico, mons. Visvaldas Kulbokas, a tracciare al Sir un bilancio della visita.
Da una dozzina d’anni il mottense Mario Po’ segue le vicende e la realtà quotidiana del popolo ucraino. Un’attenzione che non si è interrotta dopo l’invasione da parte dell’esercito russo. L’ultimo viaggio l’ha intrapreso qualche settimana fa, la sera di Pasqua, transitando per l’Ungheria, visitando alcune località dell’oblast transcarpatico, proseguendo verso nord, giungendo nella Galizia ucraina poi a Leopoli; facendo poi ritorno attraverso Polonia e Austria.
Emissioni di rifiuti tossici dalle grandi imprese industriali. Incendi. Migliaia di carri armati e veicoli blindati russi abbandonati. Emergenza acqua e più di 80.000 chilometri quadrati dell’Ucraina che devono essere ripuliti da mine e resti di esplosivi. È l’ufficio per l’ecologia della Chiesa greco-cattolica ucraina a lanciare l’allarme e a pubblicare sul suo sito un report dettagliato sui “danni” ambientali provocati durante la guerra.
Parla mons. Christian Carlassare, vescovo di Rumbek e missionario comboniano: ad un anno dall’agguato che lo ferì gravemente alle gambe a marzo è tornato nella sua diocesi e aspetta insieme a tutta la popolazione sudsudanese la visita di Papa Francesco dal 5 al 7 luglio. La grande speranza di tutti è la pace, la riconciliazione l’unità. Mons. Carlassare camminerà insieme a un centinaio di giovani 40 chilometri al giorno per 8 giorni fino a Juba, per incontrare il Papa.
Bellocchio per la prima volta si confronta con il racconto Tv, ripercorrendo i giorni di prigionia del presidente della DC, esplorando nei 6 episodi tutti gli attori in campo di quella tragedia personale, familiare, politica e sociale.
E’ stato identificato presso l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma “il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un giovane adulto di ritorno dalle isole Canarie”. Lo annuncia lo stesso Istituto aggiungendo che altri due casi sospetti sono in fase di accertamento. Iss: “Meno diffusivo e meno grave del vaiolo”.
“Attenzione sì, ma nessun allarmismo. Al momento la situazione è sotto controllo”. A smorzare i toni allarmistici utilizzati da qualcuno nei confronti del Monkeypox, il vaiolo delle scimmie arrivato anche in Italia, è Roberto Cauda, responsabile Malattie infettive al Policlinico Agostino Gemelli e consulente esterno dell’Ema.
“Continuate ad essere coraggiosi e forti, e l’Ucraina risorgerà”. Ha pronunciato parole di incoraggiamento mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, rivolgendosi ai rifugiati ospitati al Centro di S. Giovanni Paolo II di Leopoli.
“Addolora e sconcerta dover prendere atto di come il lavoro diventi ancora una volta occasione di lutto e di dolore”. Lo dichiara mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, commentando l’affondamento di un rimorchiatore, avvenuto a 50 miglia da Bari, che ha provocato la morte di cinque persone.
“La Chiesa Aquilana ha il cuore in tumulto e, come tutta la città, rimane sgomenta di fronte alla tragedia che si è abbattuta su alcuni bambini e ha devastato le loro famiglie”. Così il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila, dopo che un’auto senza nessuno alla guida parcheggiata in discesa è piombata nel cortile dell’asilo.
A circa tre mesi dall’inizio della guerra abbiamo fatto il punto con il generale di Brigata in congedo, Giorgio Cuzzelli, docente di sicurezza internazionale alla Lumsa e all’università “L’Orientale” di Napoli, curatore, con Matteo Bressan, del libro “Da Clausewitz a Putin: la guerra nel XXI secolo”.
Dopo gli attacchi hacker filorussi dei giorni scorsi e all’indomani dell’approvazione da parte del Governo della Strategia nazionale di cybersecurity, facciamo il punto con Matteo Lucchetti, direttore operativo di Cyber4.0.
Nell’informativa resa prima al Senato e poi alla Camera, Mario Draghi ha affermato che questa “è la posizione dell’Italia” ma è anche “un’aspirazione europea” che lo stesso premier ha voluto condividere con il presidente americano Biden nella sua recente visita a Washington.
“Popoli e Missione” ha raccolto le voci delle missionarie e dei missionari che in silenzio e dietro le quinte da anni lavorano per la pace in Congo e in Sud Sudan, terre di povertà e di conflitti. Per loro la visita del pontefice, all’inizio di luglio, è un sogno che si realizza.
Il dialogo riservato tra Papa Francesco e i vescovi italiani aprirà lunedì 23 maggio, in Vaticano, la 76ª Assemblea generale della Cei. I lavori proseguiranno martedì 24, alle ore 9, con l’introduzione del cardinale presidente Gualtiero Bassetti.
Siamo alla vigilia dell’assemblea dei vescovi italiani che si terrà a Roma dal 23 al 27 maggio, nella quale i vescovi eleggeranno una terna di nomi tra i quali Papa Francesco sceglierà il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, il successore del cardinale Gualtiero Bassetti. Un appuntamento importante, che segna un forte cambiamento nella vita del cardinale, che negli ultimi 13 anni è stato arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.
Nella terra di Francesco e Benedetto potrebbe esserci l’ispirazione di un rinnovamento per la Chiesa del terzo millennio. In passato è già avvenuto: prima il santo di Norcia, poi quello di Assisi hanno dato impulso a cambiamenti capaci di travalicare i confini dell’Umbria. È ciò che si augura don Calogero Di Leo, referente del cammino sinodale presso la diocesi di Perugia-Città della Pieve.
Anche in Sardegna, al termine della prima fase del cammino sinodale, c’è voglia di continuare il processo avviato. C’è la diffusa percezione di una comunità che, nelle diocesi, si è messa in moto e che magari non sa bene ancora quale sia la meta e dove porterà la strada intrapresa ma ha voglia di proseguire il cammino, insieme. Lo riferiscono al Sir i delegati diocesani, riepilogando quanto vissuto negli ultimi mesi..
Al Sir il direttore della Nato Defense College Foundation spiega come l’eventuale allungamento del confine settentrionale dell’Alleanza Atlantica si tradurrebbe in un ulteriore sforzo di difesa per i Paesi membri. In questa fase di negoziati, inoltre, il rischio è che si procrastini la fine del conflitto in Ucraina.
La strategia di questo gruppo consiste nel “creare una comunità capace di resistere a lungo termine”. La prima cosa da fare per chi si vuole impegnare, si legge, è conoscere la città o la propria università e “mappare dove sono le telecamere di vigilanza e le stazioni di polizia”, per poi poter agire con maggiore sicurezza.
L’arcivescovo di Milano ha celebrato la messa a suffragio del commissario di Polizia assassinato 50 anni fa. In mattinata anche il ricordo del Capo dello Stato. Delpini: “Ci sono uomini e donne come il commissario Calabresi che contribuiscono a sradicare il seme della violenza che nel cuore dell’uomo continua a depositarsi, spesso a germogliare e a produrre i disastri che ci spaventano”.
“Purtroppo abbiamo raccontato ai giovani per lo più le fatiche dell’essere famiglia. Siamo una generazione che ha vissuto gravi crisi economiche, in cui abbiamo tenuto duro ma non abbiamo raccontato ai nostri figli il perché”, dice al Sir la vice presidente del Forum famiglie e di Aibi, al termine degli Stati generali della natalià, che si sono svolti a Roma il 12 e il 13 maggio.
Cento anni di vita per un mensile per ragazzi sono davvero un record sia in Italia sia in Europa. Ed è quello che raggiunge quest’anno il “MeRa”. Il focus resta sempre quello del dialogo con una fascia impegnativa ed esigente di giovani lettori, caratteristica che ne fa il più longevo mensile cattolico per adolescenti ancora in attività stando al passo con i tempi.
La struttura nella quale vivevano e prestavano servizio i padri paolini è stata sequestrata dai russi ed è diventata ora la sede della dell’amministrazione locale della cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk. A dare la notizia padre Pavlo Tomaszewski, il parroco paolino della parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa di Mariupol. “Vi confido che è molto difficile per il mio cuore. È difficile per me, perché – racconta – ci hanno tolto la chiesa, hanno fatto di tutto per farci andare via. E ora l’hanno disonorata. È molto, molto difficile da accettare”.
Sono circa 200 gli eremiti in Italia, una cui rappresentanza si è incontrata a Lucca per riflettere anche sul Cammino sinodale della Chiesa italiana. Un vita di preghiera e silenzio, ma anche di relazioni con i fratelli che bussano alla porta.
CAMMINO SINODALE L’ascolto al centro del 2° incontro referenti diocesani
All’appuntamento partecipano 242 referenti (laici, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati) e 12 vescovi delegati dalle Conferenze episcopali regionali. “Nonostante la pandemia abbia rallentato, almeno nei mesi invernali, il percorso avviato in autunno, abbiamo ‘scaldato i motori’ e le nostre diocesi hanno vissuto il percorso con crescente entusiasmo; ne fanno fede i circa cinquantamila incontri sinodali, confluiti nelle duecento sintesi diocesane”, sottolinea mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, vicepresidente Cei e membro del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale.