Scene di guerriglia urbana a Parigi, Nantes e Rennes. Gas lacrimogeni, cariche contro la polizia, cassonetti in fiamme, centri commerciali occupati. La piazza dice no alla riforma delle pensioni che, per Jérôme Vignon, “non solo è necessaria ma urgente”: “Arriva purtroppo in un momento delicato e si applica ad una fascia di popolazione che già da molto tempo sta manifestando disagio”.
“Aveva in lui una grande carica umana e spirituale, cosa che gli ha permesso di sfidare una mentalità di criminalità che vigeva a Casal di Principe”. Lo dice don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, ricordando don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994, mentre si accingeva a celebrare la messa nella chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, di cui era parroco.
“È arrivato come un terremoto, un regalo inatteso che non hai chiesto ma che poi ti piace più degli altri. Una bellezza inspiegabile a parole, a volte terribilmente faticosa, ma che ti illumina la vita”. Nella Giornata mondiale della sindrome di Down la testimonianza della mamma di un bimbo “speciale” Uno spaccato di vita tra gioie e fatiche, dove non manca mai un filo di autoironia.
Ancora attacchi contro i cristiani in Israele: il 16 marzo scorso colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da ignoti, contro una scuola e un convento di suore francescane a Nazareth, domenica 19 marzo, “attacco terroristico di due estremisti israeliani”, alla Tomba di Maria, a Gerusalemme.
Il card. Zuppi ha aperto il Consiglio permanente della Cei tracciando lo scenario e le prospettive della Chiesa italiana del futuro, partendo dal “programma” di Papa Francesco. “La Chiesa del post-pandemia e del Cammino sinodale si configura sempre più chiaramente come una Chiesa missionaria”. Tra le priorità: “diffondere una cultura cristiana”.
Esce oggi in libreria “Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo” (ed. San Paolo). Gratitudine, cammino, comunione. Questo il trittico che caratterizza l’esistenza del magistrato, europarlamentare e strenuo difensore della vita, ricostruita attraverso i ricordi della figlia Marina intervistata dal direttore di Famiglia Cristiana.
Mentre la religiosità mira all’autoperfezionamento, la fede mi fa scoprire il Volto di qualcuno che mi ama, e ha preso l’iniziativa di venirmi a ripescare dalle mie tenebre, non restituendomi, bensì dandomi per la prima volta la vista vera, mentre io magari pensavo che neppure ci fossero alternative alla mia saccente cecità!
Sembra reggere la tregua de facto iniziata nell’aprile 2022 in Yemen. Ma la situazione generale, nel nono anno di conflitto, è sempre gravissima: l’80% dei 30 milioni di abitanti sopravvive solo grazie agli aiuti umanitari, tra l’altro sottofinanziati dalla comunità internazionale. Almeno 4,5 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese. Federica Ferraresi, di Medici senza frontiere, racconta di una sanità al collasso e delle grandi sofferenze della popolazione, in una delle crisi più dimenticate al mondo.
La chiusura d’urgenza della banca californiana segnala che molte cose non vanno in un modo di fare finanza “a debito”. Farsi prestare denaro presuppone di ottenere importanti ricavi e poi abbondanti utili in grado di restituire il denaro e ripagare gli interessi. Già non è facile in tempi normali. Figuriamoci quando i tassi di interesse, come in questo periodo, salgono rapidamente in tutto il mondo.
“In questo tempo, ci ha aiutato a capire quanto il Vangelo sia attraente, persuasivo, capace di rispondere ai tanti interrogativi della storia e ad ascoltare le domande che affiorano nelle pieghe dell’esistenza umana”. Lo scrive la Presidenza della Cei nel messaggio di auguri al Santo Padre in occasione del decimo anniversario dell’elezione al Soglio pontificio.
Nel decimo anniversario di pontificato, i vescovi europei si uniscono a Papa Francesco nell’appello per una pace giusta in Ucraina; ringraziano il Papa per il suo ampio “magistero europeo”, ripercorrendone alcune delle tappe fondamentali; rimettono in luce l’impegno di “aiutare l’Europa a ritrovare il volto sempre giovane di Gesù e la sua sposa”.
Tra parresia e dialogo: è racchiuso in questo binomio il legame di Papa Francesco con la Terra Santa, culla del Cristianesimo, e con il Medio Oriente. Ne è convinto il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa al quale abbiamo chiesto di descrivere questo particolare rapporto.
Mons. Armando Matteo rilegge l’eredità della prima decade di pontificato di Francesco: “Non abbiamo fatto molto rispetto a quello che ci ha chiesto”. “La pastorale attuale non funziona più”.
Parla Emilce Cuda, teologa argentina, già docente presso la Pontificia Università Cattolica Argentina e presso la St. Thomas University, negli Stati Uniti, e attualmente segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal).
Dieci anni del pontificato di Papa Francesco raccontati in 4 francobolli delle Poste Vaticane, tra i quali anche uno realizzato con una foto del Sir, scattata mentre il Pontefice confessa in piazza San Pietro degli adolescenti durante il Giubileo dei ragazzi del 23 aprile 2016. Una casualità riuscire a catturare quell’immagine, visto che, senza nessun preavviso, quel giorno Bergoglio aveva deciso di indossare la stola viola e sedersi su una sedia sistemata sui sanpietrini.
Se in tutta l’Argentina, come chiesto dalla Conferenza episcopale, si tengono nei giorni immediatamente precedenti o seguenti il 13 marzo numerose messe, veglie, momenti di preghiera, ciò accade a maggior ragione in ogni quartiere, in ogni “villa miseria”, in ogni cappella della periferia di Buenos Aires. Abbiamo intervistato padre José Maria “Pepe” Di Paola, coordinatore dei “curas villeros”, parroco nella comunità di San Giovanni Bosco, a Villa Carcova.
“Nella teologia di Papa Francesco sono i poveri a dettare il ritmo. Questo significa che la vicinanza ai poveri, così come l’esercizio della carità nei loro confronti, non è una prerogativa solo della Caritas o dei volontari. L’amore per i poveri e la loro inclusione nella comunità è una dimensione costitutiva dell’essere cristiano. Riguarda ognuno di noi, che insieme siamo e viviamo come Chiesa”. Lo ricorda Chiara Bottazzi, di Caritas italiana, ripercorrendo i 10 anni di pontificato di Papa Francesco centrati sulla “Chiesa dei poveri”.
Iniziamo a contestare ciò di cui ci accontentiamo lamentandocene, senza paura di buttare via, rinunciare, tagliare, scrollarci di dosso, rimanere a stomaco vuoto… in questo vuoto si apriranno infinite potenzialità di una vita nuova e migliore, che finora abbiamo sempre sognato senza avere il coraggio di perseguirle.
Molte le storie di rinascita: personali, professionali, sociali. Anzitutto suona come una vittoria degli “underdog”, il trionfo del duo Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert: con il loro folle, poetico e visionario “Everything Everywhere All at Once” hanno scalzato sia i kolossal “Avatar: La via dell’Acqua” e “Top Gun: Maverick” sia i trionfatori dei festival “Gli spiriti dell’isola” e “Tár”, compreso il decano Steven Spielberg. I Daniels hanno staccato tutti, portando a casa sette riconoscimenti di peso, tra cui miglior film e regia.
“Fare memoria di una serie di eventi a diversi livelli, universale, europeo, italiano e locale”. L’occasione è data dall’Assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale che si è tenuta a Roma. Un percorso declinato nelle diverse realtà ecclesiali italiane che ha visto oggi la partecipazione di oltre 250 referenti con 147 diocesi rappresentate.
La vita di Aleppo nel doppio cratere della guerra e del sisma. La testimonianza di Danilo Feliciangeli, di Caritas Italiana, appena rientrato dalla Siria. dove ha iniziato un lavoro di pianificazione di programmi di aiuto per gli aleppini vittime della guerra e del sisma.
Sul tavolo della Commissione europea è allo studio l’opportunità di aggiungere un’ulteriore indicazione agli alimenti “da consumarsi preferibilmente entro”. La dicitura ipotizzata potrebbe essere “Spesso buono oltre”, per informare in maniera più chiara sulla possibilità di consumare a distanza di tempo il cibo e di non gettarlo via. Parla Pier Sandro Cocconcelli, ordinario di Microbiologia degli alimenti dell’Università Cattolica.
Sale la febbre da Oscar in vista della 95ª edizione degli Academy Awards. Tante le incognite sulla statuetta per il miglior film. Tra i titoli in corsa due in evidenza. Anzitutto il dramma bellico “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Edward Berger, dal romanzo di Erich Maria Remarque. È nei cinema dall’8 marzo con Eagle Pictures anche “Women Talking. Il diritto di scegliere” di Sarah Polley dal romanzo di Miriam Toews.
Centinaia le persone arrivate attraverso la dogana di Palanca, nella maggior parte donne e bambini. Provengono per lo più da Mariupol e dalla regione di Zaporizhzhia.
In un video lanciato in tv il presule fa il punto sulla situazione e invita al ricordo delle vittime. Appello alla “pace tanto attesa nella nostra Patria”.
Parla il segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, invitando ad avviare cammini di formazione e percorsi di discernimento sui territori.
È vero che anche nel passato ci sono state oscillazioni nelle temperature, ma negli ultimi 200 anni qualcosa è mutato, a partire dalla frequenza degli eventi come spiega il docente dell’Università cattolica.
“Non dobbiamo andare in ordine sparso. Mettere al centro Gesù, ascoltare i tanti compagni di strada, riscoprire la bellezza del Vangelo oggi, imparare a camminare insieme: sono le sfide che stiamo affrontando. La Chiesa è sinodale in questo senso”. Parla il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei: “La Chiesa procede nella direzione tracciata da Benedetto XVI e raccolta da Francesco”. Sul conflitto in Ucraina, “lo sforzo da compiere è aprire tutti gli spazi possibili per interrompere la logica della guerra, iniziata da un aggressore”. Quanto al rapporto con il Governo, “la Chiesa non smetterà di fare assistenza, dando una risposta immediata, ma anche di coinvolgersi affinché la persona sia sempre al centro dello sforzo delle istituzioni”.
Mi piace sottolineare in questo 8 Marzo l’evidente contrapposizione tra gli abissi delle violenze e le vette del podio. Sono molti i fronti dell’immane sofferenza di uomini e donne, mi soffermo su alcuni.
La donna non è tale perché ama in un certo modo piuttosto che in un altro. Non è donna perché è o non è madre. La donna è tale perché vive nel suo profondo, come dono ricevuto dall’Altissimo, la capacità di sentire l’altro, proprio come sente se stessa.
Un segnale di speranza nella Giornata della donna. E’ il reddito di libertà pensato dalla Regione Toscana per le donne vittime di violenza domestica. “Un’ottima iniziativa ma che non può essere disgiunta da un percorso di sostegno psicologico”, dice al Sir Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi toscani.
Francesco ha ripreso oggi le udienze in piazza San Pietro, continuando il ciclo di catechesi sullo zelo apostolico e soffermandosi in particolare sull’eredità e l’attualità del Concilio. Al termine dell’udienza, un applauso alle donne, nella Giornata internazionale a loro dedicata.
Dieci giorni dopo il naufragio a Cutro che ha causato oltre 70 vittime accertate e, stando a quanto dichiarato dai parenti, oltre 40 persone ancora disperse in acqua, inizia ad alzarsi la tensione davanti al PalaMilone di Crotone, dove si trovano le bare in attesa. Tra le persone raccolte davanti al palazzetto dello sport anche Mazir Rabidi, mediatore culturale dell’Associazione “Sabir”.
Prosegue dinanzi al PalaMilone di Crotone la protesta dei familiari delle vittime del naufragio al largo di Steccato di Cutro. Poco fa il Viminale ha disposto entro oggi il trasferimento delle salme a Bologna. Una decisione che ha generato scontento tra i presenti, che con cartelli in mano e foto è della barca naufragata stanno interloquendo con le autorità locali chiedendo spiegazioni.
La comunità di Cutro è scossa dal tragico naufragio nei migranti avvenuto sulle sue scosse. “Quello che è successo ha portato tanta tristezza nel mio cuore possano giungere a Dio le mie e le nostre preghiere perché queste persone che hanno perso la vita in mare possano entrare nella pace di Dio”. Fortunata ha appena portato un mazzo di fiori sulla spiaggia di Steccato, quando fa questa dichiarazione.
“La gente ha capito che queste persone escono da una disperazione. Rischiano la morte per scappare da un’altra morte e morte. Se partono vuol dire che sono proprio disperati e speravano in una vita migliore”. Lo ha detto al Sir don Pasquale Squillacioti, parroco di Steccato di Cutro, che ci ha accolti nella chiesa parrocchiale del Cristo risorto, a pochi chilometri dalla tragedia.
Diffuso oggi, da PorteAperte/OpenDoors, il Report sulla persecuzione specifica di genere. Violenza sessuale e matrimoni forzati, afferma il Report, si intrecciano con il controllo della “vita digitale” delle donne creando una ragnatela di oppressione. Uomini e ragazzi rischiano di essere rapiti, imprigionati, picchiati, esposti a false accuse.
La Rete Clamor (che unisce le organizzazioni ecclesiali che si occupano di migranti, rifugiati e tratta) del Messico, in una nota diffusa ieri, si unisce alla diocesi messicana di Ciudad Juárez nel condannare le incursioni effettuate nei giorni scorsi dall’Istituto nazionale per le migrazioni e dalla polizia municipale negli alberghi del centro città e nella cattedrale.
I dati offerti dalle Istituzioni internazionali che operano nel contesto della mobilità umana, con particolare riferimento alle situazioni di emergenza collegate a tale fenomeno, mostrano come l’accoglienza deve confrontarsi con l’impatto di esigenze, fatti e realtà che costituiscono la principale causa degli spostamenti di popolazione.
Si è conclusa il 5 marzo la visita di solidarietà del segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, ad Aleppo, in Siria, una delle città più colpite dal sisma del 6 febbraio scorso. “Con la nostra presenza – spiega il vescovo – abbiamo voluto dire ai nostri fratelli siriani ‘voi non siete soli, siete parte della nostra storia e della nostra fede’. Non basta inviare aiuti ma serve far sentire a questi fratelli che sono parte del respiro della Chiesa universale”.
Un bambino di otto anni è stato ucciso e migliaia di abitanti del villaggio di Mon Hla, nella regione di Sagaing, sono stati costretti a fuggire dalle loro case dopo che la giunta militare del Myanmar ha intensificato gli attacchi su diversi villaggi. È quanto denuncia oggi l’agenzia cattolica asiatica UcaNews. Secondo quanto hanno raccontato i residenti, il bimbo, della comunità cattolica del villaggio, è stato ucciso a seguito dei bombardamenti da parte dei militari.
A promuoverlo è don Giovanni Battista Tilleci, sacerdote della diocesi di Reggio Calabria. Il progetto, appena nato, coinvolgerà le diverse diocesi della Regione e verrà esteso a diversi ragazzi e aziende.
Serve un aggiornamento delle Linee d’azione sul Dga per tutto l’arco delle attività assistenziali, dal trattamento del sintomo alla condizione della rete primaria (famiglia e congiunti prossimi).
“Abbiamo bisogno di aiuti: ci vorranno mesi, anni, per tornare ad un minimo di normalità”. A parlare da Iskenderun, dove la cattedrale si è completamente sbriciolata, è mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia e presidente Caritas Turchia.
Un mese dopo la scossa di terremoto che ha devastato ampie zone della Turchia e della Siria, il parroco latino di Aleppo, padre Bahjat Karakach, descrive le condizioni delle popolazioni colpite e parla di “paura e sconforto”. L’impegno delle Chiese per la ricostruzione.
Parla Giulia Longo, membro del personale Caritas che lavora in Turchia. È passato un mese da quando, il 6 febbraio, due violenti terremoti hanno colpito la Turchia e il nord-ovest della Siria. Da allora, le attività Caritas di risposta all’emergenza sono state guidate dalle organizzazioni locali in Anatolia, in Turchia, e nelle città siriane di Aleppo e Latakia.
Un impegno a “superare le rigide strutture gerarchiche, le malsane tendenze autocratiche, il dannoso clericalismo e l’individualismo isolante che minano e indeboliscono i rapporti tra vescovi, sacerdoti e laici”. È quanto si assumono i 206 partecipanti, provenienti da tutto il continente africano, Madagascar e Isole, al termine dell’Assemblea sinodale africana che si è svolta in Etiopia dall’1 al 5 marzo.
Attraverso il bando “Comunità educanti”, il primo del suo genere in Europa con un impatto di sistema a livello nazionale, Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha selezionato 152 progetti, su oltre 700 proposte ricevute, con l’obiettivo di creare, rafforzare o implementare le alleanze educative nel Paese.
La maturazione di una maggiore consapevolezza nei confronti della situazione ambientale e dell’emergenza climatica pare stia sollecitando fra le giovani generazioni l’insorgere di un nuovo tipo di inquietudine, l’“eco-ansia”. In realtà questo tipo di disagio non riguarda soltanto i ragazzi, colpisce anche gli adulti e si traduce spesso in una sorta di “paura cronica del destino ambientale”.