Benedetto XVI: vescovi cileni, “tra i grandi teologi della Chiesa”. Il sito della Cech apre uno spazio digitale per inviare messaggi di condoglianze

Il portale della Conferenza episcopale del Cile, www.iglesia.cl, apre uno spazio digitale per inviare messaggi di condoglianze sulla morte del Papa emerito Benedetto XVI.
Contemporaneamente, la Conferenza episcopale cilena (Cech), in un messaggio del proprio Comitato permanente, manifesta che “il dolore per la dipartita di questo padre e pastore tocca tutti noi. Ma con la convinzione che ‘Dio è amore’, come ci ha ricordato nella sua prima lettera enciclica, siamo incoraggiati nella speranza e nella gratitudine al Signore per la vita e l’insegnamento di Benedetto XVI. Senza dubbio i suoi scritti e la sua profondità intellettuale lo collocano inoltre tra i grandi teologi della Chiesa, che hanno dato un contributo eccezionale al Concilio Vaticano II. Con una grande visione, il futuro Papa Benedetto scriveva in gioventù che la Chiesa sarebbe diventata più piccola, più umile e più autentica, alla ricerca dell’essenziale. Una realtà che oggi cerchiamo di vivere con la certezza che è la centralità di Gesù Cristo a dover guidare i nostri passi”.
I vescovi della Cech ricordano che, “sebbene non abbia visitato il Cile da pontefice, ha visitato il nostro Paese nel 1988 in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. In quell’occasione ha incontrato gli abitanti dei villaggi e le comunità cristiane di base, rimanendo colpito dal lavoro della Chiesa nei settori più poveri del Paese. In un incontro con accademici e studenti dell’Università Cattolica, ha affrontato le loro preoccupazioni riguardo alla Dottrina sociale della Chiesa, al concetto di peccato sociale e alla dignità dell’uomo. In questa occasione ha anche benedetto e inaugurato la sede della Scuola di formazione professionale di Caritas Cile, l’Enac”.
Inoltre, “ricordiamo il bellissimo dono dell’immagine della Virgen del Carmen Misionera, che ci ha inviato in occasione del Bicentenario della Patria e che ha percorso tutte le diocesi, a partire dalle comunità più colpite dal terremoto del febbraio 2010”.

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