Udienza Migrantes con il Papa: Perego, “italiani nel mondo, una storia di gioie e speranze, tristezze e angosce”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La storia dell’emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento e nei primi decenni del terzo millennio è una storia di gioie e speranze, di tristezze e angosce. E’ una storia di tanti volti, di tante esperienze, di uomini e donne, bambini e giovani, di anziani, che in questo incontro con Lei, Santità, vogliamo rappresentare. E’ una storia di Chiesa, di presbiteri e laici, di consacrati, che si sono messi in cammino con gli emigranti ieri e continuano il cammino oggi”: così monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, si è rivolto oggi a Papa Francesco l’udienza ai partecipanti al convegno delle missioni cattoliche italiane in corso dal 9 al 12 novembre a Roma, dopo la presentazione del XVI Rapporto sugli italiani nel mondo lo scorso 9 novembre. “L’Europa è più dell’Unione europea – ha ricordato il presidente della Fondazione Migrantes -. L’Europa è anche questo mondo di emigranti italiani – oltre 5 milioni – che lasciano la loro terra, il loro paese, la loro città, la loro parrocchia e si mettono in cammino: per il lavoro, il ricongiungimento alla propria famiglia, per lo studio”. “E’ una storia di fede annunciata nella gioia e nella sofferenza, che ha regalato anche santi e beati – come il vescovo Scalabrini, la Madre Cabrini – ha detto monsignor Perego -. E’ una storia che ha riguardato anche i familiari del suo predecessore Giovanni Paolo I – emigranti in Svizzera. E’ una storia che La riguarda da vicino, riguarda la sua famiglia, i suoi amici, anche se in un altro continente e in un altro Paese, l’Argentina. Per questo, Santità, noi ci sentiamo a casa in questa dimora dove Lei ci ha accolto, come speriamo Lei si senta in famiglia con noi. Le chiediamo una parola che possa accompagnare il nostro cammino nelle comunità ecclesiali di lingua italiana in Europa, perché sia guidato dalla gioia e dalla profezia del Vangelo”.

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