Africa: Harambee, domani alla Pontificia Università della Santa Croce presentazione di un rapporto sull’impatto del Covid nel Continente nero

Una raccolta di riflessioni sul tema delle possibili trasformazioni in epoca pandemica e post-pandemica nel continente africano: viene presentata, domani pomeriggio, alle ore 15,30, da Harambee Africa International, presso la Pontificia Università della Santa Croce. Nove autori di differente background, da Kenya, Nigeria, Costa d’Avorio, R.D. Congo, Sud Africa, hanno delineato i contorni di un possibile scenario, contribuendo a gettare luce sulle sfide ma anche sulle opportunità che la crisi globale è in grado di offrire.
I contributi danno conto dell’impatto negativo sui più importanti settori di crescita economica del continente, evidenti a causa delle molteplici fragilità esistenti; e anche dal punto di vista sanitario resta una grande incertezza, con meno del 4% (ottobre 2021) della popolazione africana vaccinata.
Diversi sono i problemi evidenziati: il declino del commercio, dell’occupazione e l’aumento della povertà per gli strati più vulnerabili, lo scarso approvvigionamento dei vaccini, l’acuirsi dei conflitti sociali. Tuttavia, si legge in una nota, “i contributi presentano una serie di indicatori positivi che permettono di intravedere un futuro differente come, ad esempio, il boom dell’uso delle tecnologie digitali, un utilizzo più razionale delle risorse a disposizione, il ritorno a mestieri agricoli un tempo abbandonati per la fuga verso le città, la nascita di nuove professioni”.
Soprattutto, c’è accordo nel considerare che l’isolamento dovuto alla pandemia globale sta accelerando l’aspirazione ad un maggiore livello di autosufficienza del continente. Moltissimi restano gli ostacoli, ma “una nuova Africa sta comunque emergendo rapidamente” consapevole delle potenzialità e desiderosa di “superare tutte queste sfide per creare ricchezza e contribuire al bene comune, rafforzando il tessuto sociale in modo sostenibile e rispettoso della dignità umana e della natura”. Sembra che la crisi abbia rafforzato la fiducia nelle proprie possibilità e questa fiducia è considerata un importante motore di sviluppo.
Gli autori coinvolti sono: Martin Drakard, giornalista, dal Kenya; Stacey Hope-Bailie dell’Università di Witwatersrand, dal Sud Africa; Joshua Nwachukwu e Chidiebere Ironuru, avvocati e advocates per i diritti umani, dalla Nigeria; Olga Kouassi, direttore generale di Bureau Norme Audit (Bna), dalla Costa d’Avorio; Sharon Osembo, della Strathmore University, dal Kenya; Philemon Muamba, dell’Università Cattolica del Congo e Università di Kinshasa, da R.D. Congo; Maryann Iloha, dell’Università della Nigeria; Jotham Njoroge, della Strathmore University, dal Kenya; Gabriel Dinda, della Strathmore University, dal Kenya.
Ogni anno Harambee raccoglie, in un breve volume, contributi di esperti ed intellettuali africani su tematiche specifiche. Negli ultimi anni le riflessioni hanno trattato: Covid-19 e resilienza, donna e leadership, l’istruzione superiore per la crescita economica, sistemi sanitari.

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