Arte: Franceschini (min. Cultura), “aumentare gli investimenti e ridurre al minimo la burocrazia”

“C’è un grande spazio di crescita per l’industria dell’arte in tutto il mondo e l’Italia deve avere un ruolo di guida. Lo sforzo che le istituzioni culturali devono compiere è quello di lavorare affinché, oltre alla doverosa tutela del patrimonio che ci hanno lasciato le generazioni precedenti, si creino le condizioni per aumentare gli investimenti e la crescita di questo settore, in particolare ora, nel momento della ripartenza dopo le grandi difficoltà attraversate dal settore a causa dell’emergenza. Per questo è fondamentale ridurre al minimo la burocrazia e scommettere sulle nuove professioni della cultura”.
Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo a Palazzo Rospigliosi, alla presentazione della ricerca “Arte: il valore dell’Industry in Italia’, realizzata dall’Osservatorio di Nomisma, in collaborazione con Intesa San Paolo e promossa dal gruppo Apollo. Per quanto riguarda la semplificazione chiesta dagli operatori, il ministro ha ricordato: “Le norme introdotte alcuni anni fa avevano l’intento di sbloccare il mercato. In parte sono state applicate e in parte faticano a trovare attuazione, ma abbiamo l’impegno di lavorare perché vengano applicate, come quelle della soglia di valore e del passaporto delle opere d’arte. Ci sono molte cose da fare anche per introdurre nuove norme di semplificazione. Con il Recovery il Paese va in questa direzione. Troppe volte in passato il pubblico ha interpretato come totalizzante il compito della tutela, ma si è dedicato molto poco a conciliarla con la crescita e la creazione di posti di lavoro. È quello che faremo. Inoltre il fatto che non ci sia nessuna fiera di antiquariato nel sud del Paese è un’anomalia, ne parlerò – ha concluso – con i sindaci del Mezzogiorno”.

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