Crisi Acc-Wanbao e Ideal Standard: Cesa (sindaco Borgo Valbelluna), “dismissione fabbriche sarebbe un disastro, una ferita forse irrimarginabile”

“Nel territorio del Comune di Borgo Valbelluna sono a rischio incombente di chiusura due storiche attività industriali, che hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo economico e alla prosperità civile, sociale e culturale della nostra comunità: la Zanussi Elettromeccanica, oggi Acc; e la Ceramica Dolomite, oggi Ideal Standard”. “Se la dismissione delle due fabbriche si realizzasse, sarebbe un disastro per l’intera Provincia”. Lo ha scritto il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, nella lettera con cui invita tutta la popolazione del bellunese a partecipare alla manifestazione “Salviamo l’industria e l’identità della Valbelluna” che ha convocato per sabato le 10 di sabato 13 novembre in piazza Papa Luciani a Mel, fulcro del borgo.
Se non dovesse esserci una soluzione positiva alla crisi si avrebbero “centinaia di lavoratori licenziati, la sicurezza delle loro famiglie disgregata, decine di imprese dell’indotto spinte nella crisi con i loro dipendenti, un immenso patrimonio di cultura tecnica e professionale disperso, un ulteriore perverso incentivo allo spopolamento della montagna, il dilagamento della tensione sociale in un momento già delicato”. “Una ferita forse irrimarginabile alla nostra stessa identità culturale e sociale: e al profilo stesso dei nostri valori, dove hanno sempre spiccato il lavoro, la dignità, la solidarietà, la responsabilità, l’integrazione”, ammonisce Cesa. Il sindaco ricorda che alla manifestazione, oltre alle organizzazioni sindacali, avrà “l’onore di avere al mio fianco i vescovi di Vittorio Veneto e di Belluno-Feltre, che saranno anch’essi in piazza a testimoniare ad alta voce e con tutta la loro autorevolezza e con tutta la loro passione la loro condivisione per ‘la buona battaglia’ della comunità bellunese a tutela della sua più autentica tradizione di lavoro”. “Vorrei che ci fosse ognuno di voi”, l’appello di Cesa ai concittadini: “Affinché la nostra comunità possa continuare a tracciare un futuro per i nostri giovani, partendo da questo presente, conquistato con decenni di sacrifici e di dedizione, dobbiamo sollevare alta la nostra voce corale ed unanime a difesa di questo patrimonio industriale, a difesa del tessuto produttivo ed economico della Valbelluna, a stimolare Parlamento e Governo ad intraprendere una nuova politica industriale a tutela della più autentica tradizione di lavoro, come la nostra, a salvaguardia di un’economia etica e per la crescita e lo sviluppo di una comunità”.

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