Calcio: il 21 novembre la partita amichevole la Word Rom Organization e la “squadra del Papa”

Martedì 16 novembre, alle 12, nella Sala San Pio X (Via della Conciliazione, 5) si terrà la presentazione della partita amichevole di calcio “Fratelli tutti”, tra la World Rom Organization e la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”, in programma domenica 21 novembre, alle ore 14.30, presso il Training Center della Società Sportiva Lazio, a Formello (i cancelli saranno aperti alle ore 13 – l’ingresso è libero). Alla presentazione interverranno il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura;  mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma; Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio; Ciro Immobile, capitano della S.S. Lazio; rappresentanti della World Rom Organization con mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Croazia (in video collegamento da Zagabria). Modera Luca Collodi, giornalista di Vatican News. Saranno presenti in sala, tra gli altri, il direttore sportivo della S.S. Lazio, Igli Tare e alcuni componenti della “Squadra del Papa – Fratelli tutti”: tre giovani migranti accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e un giovane con Sindrome di Down. Papa Francesco riceverà in udienza le due squadre sabato mattina 20 novembre. In occasione della partita – informano i promotori dell’iniziativa – saranno raccolti fondi per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione”, promosso dalla diocesi di Roma per favorire l’inclusione dei Rom e delle persone più fragili.

Papa Francesco ha accolto la proposta della World Rom Organization, che ha sede a Zagabria, di organizzare una partita di calcio che rilanci l’impegno contro razzismi e discriminazioni. L’iniziativa è stata affidata al Pontificio Consiglio della Cultura. La “Squadra del Papa – Fratelli tutti” è composta da guardie svizzere, dipendenti vaticani, figli di dipendenti vaticani, sacerdoti che prestano il loro servizio nella Segreteria di Stato, nella Curia romana e nella Pontificia Accademia Ecclesiastica. A testimoniare il concreto impegno di inclusione e il senso stesso della partita, con la “Squadra del Papa” giocheranno tre giovani migranti, accolti dalla Comunità di Sant’Egidio, e un giovane con sindrome di Down che vive l’esperienza sportiva di Special Olympics. Il Papa ha personalmente visitato, lo scorso 14 settembre a Košice, in Slovacchia, il quartiere Luník IX invitando a passare “dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione”. Dopo aver ascoltato storie di donne e di uomini Rom – tra dolore, riscatto e speranza – ha ricordato che “essere Chiesa è vivere da convocati di Dio, è sentirsi titolari nella vita, far parte della stessa squadra”. Un linguaggio che si applica perfettamente al senso della partita amichevole di calcio. Troppe volte, ha affermato il Papa a Košice, i Rom sono “stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole e gesti diffamatori. Con ciò tutti siamo divenuti più poveri di umanità”. Le indicazioni di Papa Francesco sull’educazione dei più giovani sono l’essenza dell’esperienza sportiva inclusiva proposta in Croazia dalla World Rom Organization. Bambini e ragazzi sono coinvolti con un metodo mirato a prevenire ogni forma di emarginazione, con una particolare attenzione alle minoranze e alle persone con disabilità. Nel 2017 la UEFA Foundation for Children ha riconosciuto e incoraggiato questo sistema educativo sui campi di calcio

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