Carcere: cappellani, da Regina Coeli parte la Peregrinatio Crucis negli istituti penitenziari del Lazio

Preparare un avvento di pace e di rinascita. E’ questo il messaggio che porta con sé la Peregrinatio Crucis, la croce della Misericordia benedetta da Papa Francesco nel 2019. Dall’11 novembre, le carceri del Lazio vedranno stazionare la Croce come simbolo di speranza e di ripresa. A partire dal carcere di Regina Coeli “vivremo un evento di grazia, di fede e di consolazione; inizierà un nuovo peregrinare per ascoltare la voce dei tanti disperati delle nostre carceri e una opportunità da vivere”, ha affermato don Raffaele Grimaldi, ispettore dei cappellani delle carceri d’Italia. L’evento si aprirà con una solenne celebrazione presieduta dal prefetto della Congregazione per il clero monsignor Lazarus You Heung-sik. La croce che entra negli istituti penitenziari vuole essere, inoltre, un segno di liberazione del cuore dalle catene dell’indifferenza anche per i condannati a vita e, in modo particolare, per gli ergastolani marchiati dalla legge umana “fine pena mai”. La Peregrinatio Crucis nelle carceri d’Italia vuole essere, dunque, secondo le intenzioni dei 250 cappellani, “la vicinanza pastorale della Chiesa verso il mondo recluso per offrire la gioia del Vangelo, la forza per rialzarsi e il coraggio di riprendere in mano la bellezza della libertà della vita con l’umiltà di riconoscere i propri errori e chiedere perdono a Dio Padre ricco di misericordia”.

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