Udienza Migrantes con il Papa: card. Bassetti, “la Chiesa italiana accompagna gli emigrati di ieri e di oggi”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La Chiesa che è in Italia accompagna e sostiene la pastorale degli emigrati e dei migranti, di chi risiede da più tempo all’estero ed è nato oltre il confine e di chi ha un’esperienza migratoria più recente. In questi giorni abbiamo vissuto dei momenti belli e ci siamo sforzati di ricomporre in unità il momento attuale caratterizzato dall’immigrazione, con quello di ieri che ci ha visto riflettere sui molti partiti dall’Italia, una imponente massa di nostri connazionali”. Lo ha detto oggi il cardinal Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel suo saluto a Papa Francesco durante l’udienza ai partecipanti al convegno delle missioni cattoliche italiane promosso dalla Fondazione Migrantes dal 9 al 12 novembre a Roma. “Grazie perché il Suo cuore è sempre aperto all’accoglienza – ha detto il cardinale Bassetti -. In questi giorni abbiamo cercato di leggere la presenza di Dio attraverso gli emigrati italiani all’estero e anche attraverso i tanti migranti che giungono in Italia. In ciascuno di loro è impresso il volto del Signore. Ci siamo messi in ascolto delle loro storie, delle loro voci, dei loro racconti che riannodano la nostra memoria a quella dei nostri padri e a quella di quanti hanno lasciato l’Italia per i motivi più svariati. Anche lei è figlio di questa emigrazione. Il nostro ascolto si è anche allargato alle grida di chi è costretto a lasciare il suo Paese andando incontro a viaggi di speranza, che molto spesso trovano un epilogo nella disperazione”. Ricordando le parole di Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti – “Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa unica terra, ciascuno con le ricchezze della sua fede e delle sue convenzioni, ciascuno con la propria voce: tutti fratelli”  – il cardinale Bassetti ha concluso: “Padre Santo, assieme a Lei, vogliamo fare questo bel sogno”.

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