Coronavirus Covid-19: Campani (ODA Firenze), “essere vicino all’uomo è la prima azione di cura”

“L’essere vicino all’uomo è la prima azione di cura. Spero di riuscire a tenere con me a lungo questo sentimento”. Così Daniela Campani, responsabile medico dell’Opera diocesana assistenza di Firenze, ha portato la sua testimonianza durante la pandemia in occasione della presentazione del libro “Covid-19: preti in prima linea. Storie stra-ordinarie di chi ha dato la vita e non si è arreso” (San Paolo) del giornalista Riccardo Benotti. “I nostri pazienti – ha detto – sono persone che hanno limitazioni grandi, legate alla loro patologia. Siamo contenti, anche se il termine può risultare stridente, di essere stati loro vicini. E molte famiglie ci hanno ringraziato per questo. Le persone che poi hanno passato il momento, in qualche modo hanno ricordato che c’era qualcuno con loro. Deve essere un monito – sottolinea – che ci deve guidare nelle azioni future”. “Leggendo il libro mi sono venute alla mente alcune suggestioni, in particolare l’esperienza del senso del limite che abbiamo sperimentato. In pochi giorni, all’inizio della pandemia, abbiamo avuto 66 persone contagiate di cui 35 in maniera grave. Molti, fra noi operatori, si sono ammalati. Eravamo rimasti in pochi per svolgere un lavoro più grande di noi. Una catastrofe con il limite di conoscere molto poco di questa malattia. Non avevamo idea di come fermarla. Siamo stati fortunati perché molti colleghi si sono spesi per aiutarci”. Nel raccontare la sua esperienza, Campani ha evidenziato l’importanza di fare memoria per costruire il dopo: “Dobbiamo ricordare – ha concluso – quello che ci è successo ed essere capaci di costruire ciascuno nel proprio ambito. Abbiamo imparato tanto e dovremmo essere capaci di costruire il futuro”.

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