Scarp de’ tenis: nel numero di marzo “Cose Nostre”, focus sui beni confiscati alle mafie

“Cose Nostre” è il titolo sulla copertina illustrata da Mauro Biani, del numero di marzo di “Scarp de’ tenis”, la rivista di strada promossa da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana. Si parla di beni confiscati alle mafie. Mentre il Pnrr esclude dai nuovi bandi il terzo settore, restano migliaia di beni ancora non assegnati. Analisi, commenti e diverse storie sul tema. Nell’editoriale, il direttore Stefano Lampertico afferma: “sono passati quarant’anni esatti dall’approvazione di una legge che ha segnato una svolta nella lotta alle mafie. Nel settembre del 1982 veniva infatti approvata la legge 646, nota come Rognoni-La Torre. Per la prima volta, venivano introdotti nel Codice penale il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso (il purtroppo “famoso” art. 416 bis) e la norma per la confisca dei beni ai boss, con il loro conseguente riuso sociale”. Nel 1996, poi, il Parlamento approvò la legge n. 109/96 “per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie. Da allora la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali è diventata un’opportunità di impegno responsabile per il bene comune”. La storia di copertina “muove i suoi passi da qui. Per raccontare le cose nostre, i progetti che sono nati sulle ceneri dell’illegalità, per descrivere le buone pratiche di tanti enti e associazioni che hanno restituito al bene comune i patrimoni illegali di tante famiglie mafiose del Paese”.
Nelle pagine centrali del giornale anche due racconti inediti di due cantastorie sardi. Un racconto (e l’intervista) a Enedina Sanna e una ballata di Salvatore Niffoi. In copertina anche il richiamo al dialogo con l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che sta concludendo il suo mandato.
Scarp è in vendita su www.social-shop.it e in strada e davanti alle parrocchie in varie città d’Italia.

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