Papa Francesco: udienza, “il senso della vita non è solo da 25 a 60 anni”. “Convertire la prepotenza del tempo ai ritmi propri della vita”

foto SIR/Marco Calvarese

“L’alleanza visibile delle generazioni, che ne armonizza i tempi e i ritmi, ci restituisce la speranza di non abitare la vita invano. E restituisce a ciascuno l’amore per la nostra vita vulnerabile, sbarrando la strada all’ossessione della velocità, che semplicemente la consuma”. Così il Papa, al termine della catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla longevità. “La parola chiave è: tu sai perdere il tempo, o sei sempre affrettato dalla velocità?”, ha proseguito a braccio: “Sai perdere il tempo con i vecchi, giocando con i tuoi figli, con i bambini?”. “I ritmi della vecchiaia sono una risorsa indispensabile per cogliere il senso della vita segnata dal tempo”, ha ribadito Francesco: “I vecchi hanno i loro ritmi, ma sono ritmi che ci aiutano. Grazie a questa mediazione, si fa più credibile la destinazione della vita all’incontro con Dio: un disegno che è nascosto nella creazione dell’essere umano “a sua immagine e somiglianza” ed è sigillato nel farsi uomo del Figlio di Dio”. “Oggi si verifica una maggiore longevità della vita umana”, l’analisi del Papa: “Questo ci offre l’opportunità di accrescere l’alleanza tra tutti i tempi della vita: dobbiamo fare più alleanza, anche con il senso della vita nella sua interezza”. “Il senso della vita non è soltanto nell’età adulta, da 25 a 60 anni. È tutto, dalla nascita alla morte, e dovresti essere capaci di interloquire con tutti, di avere rapporti affettivi con tutti, così la tua maturità sarà più ricca, più forte. Lo Spirito ci conceda l’intelligenza e la forza per questa riforma: ci vuole una riforma. La prepotenza del tempo dell’orologio dev’essere convertita alla bellezza dei ritmi della vita: questa è la riforma che dobbiamo fare nei nostri cuori, nella famiglia, nella società: convertire la prepotenza del tempo ai ritmi propri della vita”. “L’alleanza delle generazioni è indispensabile”, ha concluso il Papa: “Una società in cui i vecchi non parlano con i giovani, i giovani non parlano con i vecchi, è una società sterile, senza futuro, che non guarda all’orizzonte ma guarda se stessa, e diventa sola. Dio ci aiuti a trovare la musica adatta per questa armonizzazione delle diverse età: i piccoli, i vecchi, gli adulti tutti insieme, una bella sinfonia di dialogo”.

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