Papa Francesco: “non siamo al mondo per inseguire il vento; il nostro cuore ha sete di eternità”

“Facciamo una diagnosi delle apparenze che ricerchiamo; proviamo a smascherarle. Ci farà bene”. È l’invito del Papa, nell’omelia letta dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato, durante la Messa delle Ceneri da lui presieduta nella basilica di Santa Sabina. “Guardarci dentro, per vedere le nostre ipocrisie”, l’esortazione di Francesco, secondo il quale “le ceneri mettono in luce il nulla che si nasconde dietro l’affannosa ricerca delle ricompense mondane. Ci ricordano che la mondanità è come polvere, che viene portata via da un po’ di vento”. “Non siamo al mondo per inseguire il vento; il nostro cuore ha sete di eternità”, l’affermazione del Papa: “La Quaresima è un tempo donatoci dal Signore per tornare a vivere, per essere curati interiormente e per camminare verso la Pasqua, verso ciò che non passa, verso la ricompensa presso il Padre. È un cammino di guarigione. Non per cambiare tutto dall’oggi al domani, ma per vivere ogni giorno con uno spirito nuovo, con uno stile diverso”. “A questo servono la preghiera, la carità e il digiuno”, ricorda Francesco: “Purificati dalle ceneri quaresimali, purificati dall’ipocrisia dell’apparenza, ritrovano tutta la loro forza e rigenerano un rapporto vivo con Dio, con i fratelli e con sé stessi. La preghiera umile, fatta nel segreto, nel nascondimento della propria camera, diventa il segreto per far fiorire la vita all’esterno. È un dialogo caldo di affetto e di fiducia, che consola e apre il cuore. Soprattutto in questo tempo di Quaresima, preghiamo guardando il Crocifisso: lasciamoci invadere dalla commovente tenerezza di Dio e mettiamo nelle sue ferite quelle nostre e del mondo”.

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