Papa Francesco: udienza, “città moderna è ostile agli anziani e ai bambini”.  “Culto ottuso della velocità ci spazza via come coriandoli”. “Perdere tempo con i bambini e i vecchi”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La città moderna è tendenzialmente ostile agli anziani, e non per caso lo è anche per i bambini”. Lo ah detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla longevità. “Questa società che ha questo spirito dello scarto”, ha proseguito a braccio: “scarta tanti bambini non voluti e scarta i vecchi, li scarta perché non servono”, e li porta “alla casa degli anziani, ai ricoveri”. “L’eccesso di velocità ci mette in una centrifuga che ci spazza via come coriandoli”, la tesi di Francesco: “Si perde completamente lo sguardo d’insieme. Ciascuno si aggrappa al proprio pezzetto, che galleggia sui flussi della città-mercato, per la quale i ritmi lenti sono perdite e la velocità è denaro”. “L’eccesso di velocità polverizza la vita, non la rende più intensa”, il monito del Papa, che a braccio ha esortato a “perdere tempo”: “Tu torni a casa e vedi  tuo figlio o tua figlia, e perdi tempo, ma questo colloquio è fondamentale per la società. Perdere tempo con i bambini. E quando torni a casa, e c’è il nonno o la nonna che non ragiona bene, tu perdi tempo, ma questo perdere tempo fortifica la natura umana”. “Perdere tempo con i bambini e con i vecchi, perché loro ci danno un’altra capacità di vedere la vita”, l’invito ancora a braccio di Francesco: “La pandemia, nella quale siamo ancora costretti ad abitare, ha imposto – molto dolorosamente, purtroppo – una battuta d’arresto al culto ottuso della velocità. E in questo periodo i nonni hanno fatto da argine alla disidratazione affettiva dei più piccoli”. “Immaginiamo una città in cui la convivenza delle diverse età faccia parte integrante del progetto globale del suo habitat”, il sogno del Papa: “Pensiamo al formarsi di rapporti affettuosi tra vecchiaia e giovinezza che si irradiano sullo stile complessivo delle relazioni. La sovrapposizione delle generazioni diventerebbe fonte di energia per un umanesimo realmente visibile e vivibile”.

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