Quaresima: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “meno egocentrismo, più tempo per gli altri; meno pretese, più coinvolgimento”

Nella lettera pastorale “Oggi e ora” scritta alla comunità per la Quaresima 2022, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ricorda che il digiuno “ha lo scopo di liberarci da tutto ciò che è superfluo e dannoso”. E quindi, secondo Muser, “meno egocentrismo, più tempo per gli altri; meno pretese, più coinvolgimento; meno critiche, più preghiere; meno scalpore mediatico, più profondità di pensiero; meno pettegolezzi, più attenzione al prossimo; meno toni accesi, più silenzio, più raccoglimento, più riflessione”.
Un secondo aspetto da riscoprire nel percorso quaresimale è la confessione, il modo più prezioso per sperimentare il perdono: “Si tratta di me, della mia relazione con Dio e con le persone, del riconoscimento personale e dell’ammissione della colpa; ma soprattutto si tratta di cercare e di avere bisogno di Dio e del suo amore”, sottolinea il presule.
Mons. Muser invita poi a contemplare le 14 stazioni della Via Crucis, “uno specchio in cui non c’è posto per la superficialità”. Significa “percorrere quel cammino con le nostre debolezze” e puntare lo sguardo “su ciò che non ci piace guardare in noi stessi: gli errori, le colpe, i giudizi severi, l’indifferenza, le cadute, la paura della sofferenza e della morte.”
Infine, nella sua lettera il vescovo torna sulla vicinanza a chi ha subìto abusi, umiliazioni e violenze. “Fa male rendersi conto che anche noi come Chiesa abbiamo mancato perché abbiamo dedicato troppa poca attenzione alle vittime, al loro bisogno, alle loro ferite, al loro grande dolore. La rielaborazione del passato e la prevenzione rimangono il nostro mandato, come Chiesa e come società”. La diocesi intende affrontare questo compito in modo ancora più deciso, specifica il presule: “Sarebbe un grande passo avanti una maggiore solidarietà tra gli ambiti della vita ecclesiale, familiare e sociale, poiché l’abuso può avvenire e avviene ovunque. Chiedo quindi che se ne parli apertamente”.

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