Sanità: Anelli (Fnomceo), “Nadef senza investimenti, Ssn a rischio. Governo individui con urgenza risorse per sostenerlo”

“Condividiamo le preoccupazioni espresse dalla Corte dei Conti nella sua memoria sulla Nota di aggiornamento al Def: il mancato investimento sui professionisti sanitari rappresenta un duro colpo per il Servizio sanitario nazionale. Rinvia di un anno soluzioni che potrebbero essere adottate subito per fermare l’emorragia di medici verso il privato e verso l’estero. Di questo passo, il rischio che il sistema salti è molto concreto”. Non usa mezzi termini il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, che lancia l’allarme sulla sostenibilità del Servizio sanitario pubblico. Analoga attenzione aveva chiesto nei giorni scorsi la Corte dei Conti che, nella sua memoria sulla Nadef 2022 aveva ammonito: “Andrà verificato se un profilo di finanziamento (e di spesa) quale quello prefigurato nei quadri tendenziali sia compatibile con le necessità che ancora caratterizzano il comparto e, in particolare, con la soddisfazione dei fabbisogni di personale legati anche alla riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr e con le spese connesse all’aumento dei costi dell’energia”.
“La lezione del Covid sembra essere ormai dimenticata – lamenta Anelli – così come i giudizi espressi sui tagli e sui risparmi a spese della sanità. Intanto, il Servizio sanitario pubblico si svuota, perde la sua linfa vitale, il suo capitale umano. Già ad aprile, durante la Conferenza nazionale sulla Questione medica, avevamo reso pubblici i risultati di un’indagine demoscopica compiuta dall’Istituto Piepoli: un medico italiano su tre, potendo, andrebbe subito in pensione. E, a sognare di appendere al chiodo il camice bianco” sono i più giovani: “Il 25% dei medici tra i 25 e 34 anni e il 31% di quelli tra i 35 e i 44 anni”.
Per Anelli “un dato allarmante” che “esprime la crisi in cui versa il nostro Servizio sanitario nazionale. Così, i Pronto soccorso, i reparti ospedalieri, la medicina generale diventano sempre meno attrattivi per i professionisti. I reparti e il territorio si svuotano di medici e personale, le liste di attesa si ingrossano, le disuguaglianze di salute si acuiscono. Non siamo solo noi medici, solo noi operatori a dirlo: lo evidenziano i giudici contabili, lo scontano ogni giorno i cittadini, lo documentano i media”. “È il momento di invertire la rotta”, conclude il presidente Fnomceo auspicando che “il Governo individui le risorse che sono necessarie, anzi indispensabili e urgenti per sostenere il Servizio sanitario nazionale”.

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