Russia: vescovi, preghiera e digiuno “per la pace”

I vescovi russi rinnovano “ai cattolici e ai credenti di tutte le confessioni” l’invito “a pregare per la pace per tutta l’umanità e, in particolare, per le persone in Ucraina e Russia, accompagnando la preghiera con il digiuno e le opere di misericordia”. Lo si legge nel comunicato stampa diramato al termine dei lavori dell’assemblea plenaria della Conferenza dei vescovi della Russia, che si è svolta a San Pietroburgo dall’8 al 10 novembre scorsi. I vescovi hanno anche espresso “la loro speciale gratitudine” al personale della Caritas del Sud della Russia “e a tutti coloro che aiutano i rifugiati di ogni provenienza e opinione”. Da parte della Conferenza c’è il desiderio “di cooperare con tutte le persone di buona volontà sia in questo campo che nella cura dei bisognosi in generale”. Si legge ancora che “nell’attuale clima di tensione, la Conferenza episcopale invita il clero a impegnarsi per tutelare i diritti della Chiesa e, soprattutto, il diritto dei fedeli alla libertà di religione, in particolare negli ospedali, nei luoghi di detenzione e in altre istituzioni”. “Stretta e fruttuosa collaborazione” è auspicata anche con le comunità di consacrati presenti in Russia. Tra i temi affrontati nell’assemblea plenaria, c’è stato quello dei percorsi di preparazione al sacerdozio e della possibilità per i laici di studiare presso l’Istituto Teologico San Giovanni Crisostomo presso il Seminario di San Pietroburgo. Il comunicato finale dell’assemblea parla anche dei “frutti che il processo sinodale ha portato fino ad oggi” e della necessità che il processo prosegua fino all’autunno del 2024, “sia per discutere questioni importanti in uno spirito di apertura e dialogo all’interno delle nostre Chiese locali, sia partecipando ai dibattiti a livello continentale ed ecumenico”. Un altro tema affrontato è quello degli abusi: i vescovi hanno ribadito la loro determinazione “a fare tutto il necessario affinché la Chiesa diventi sempre più un ambiente libero dalla violenza, sia per i bambini che per gli adulti”. Per questo si metteranno in atto percorsi di formazione per sacerdoti, monaci, seminaristi e personale pastorale. Desiderio dei vescovi è anche quello di “sviluppare contatti con le Chiese locali di altri Paesi e, in particolare, di riprendere la tradizione degli incontri con i vescovi dell’Asia centrale”, oltre che “continuare a sviluppare il dialogo con altre confessioni e religioni”: è “incoraggiante”, dice la nota “che ci siano molti buoni contatti con luterani e altre comunità della Riforma, e anche, soprattutto a livello locale, con gli ortodossi”. Grazie agli sforzi del nunzio apostolico “si stanno rafforzando i contatti con i musulmani”. Si lavorerà, infine, per curare meglio la vita liturgica, a partire da un nuovo programma di formazione per musicisti di chiesa e organisti.

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