Portogallo: vescovi in plenaria. La crisi pesa sulle famiglie, a rischio fallimento le istituzioni di solidarietà sociale

“Le politiche definite in Europa e Portogallo sono importanti misure palliative per il sostegno d’emergenza, ma è essenziale realizzare convergenze per attuare politiche strutturali che consentano di mitigare gli effetti dell’inflazione e favoriscano la crescita, con l’obiettivo di combattere la povertà, la riduzione delle disuguaglianze sociali e il benessere dei cittadini, con una più equa distribuzione della ricchezza”. Questo è quanto hanno dichiarato i vescovi portoghesi, attraverso il lungo comunicato stampa pubblicato ieri, al termine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale (Fatima, 7 al 10 novembre). I vescovi hanno espresso “forte preoccupazione per le grandi difficoltà incontrate dai singoli e dalle famiglie, dalle istituzioni civili ed ecclesiali, in regione dell’attuale crisi” ma anche per “la guerra in Ucraina che continua a uccidere migliaia di persone e a dilaniare famiglie e popolazioni, causando milioni di profughi”. Un messaggio di allarme riguarda le istituzioni di solidarietà sociale, molte delle quali legate alla Chiesa cattolica: “la crisi che continua ad aggravarsi, mette a rischio la loro sostenibilità”. Da qui la richiesta che ci sia “il giusto sostegno dello Stato, che ora sostiene solo una parte limitata dello sforzo finanziario di queste istituzioni”. Se lo Stato non interverrà “si rischia il fallimento” e quindi il peggioramento della situazione di “centinaia di migliaia di persone e famiglie in situazioni di estremo bisogno che da esse dipendono”.

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