Russia: su Telegram la storia di Olga Nazarenko, impegnata contro la guerra. “Faccio quel che devo e accada quel che deve accadere”

Olga Nazarenko rischia una pena detentiva di diversi anni per aver ripetutamente protestato contro la guerra. Nazarenko vive a Ivanovo, una citta a nord est di Mosca, ed è insegnante all’Accademia di medicina: la sua storia è apparsa sul blog 7×7 e rilanciato sui canali Telegram perché “è una storia di coraggio e onestà, di come non arrendersi di fronte alla repressione”, si legge sul canale dell’“opposizione femminista alla guerra”. Ancora prima del 24 febbraio Olga aveva pubblicamente manifestato il suo dissenso alla guerra con poster fatti in casa e volantini. Ha continuato anche dopo l’inizio dell’invasione, nonostante i 5 protocolli amministrativi ricevuti e le perquisizioni: ha pagato multe per un totale di 265mila euro e ha lavorato per più di 200 ore di lavoro coatto. E poi ha riattaccato la bandiera ucraina al suo balcone, ha continuato a tenere i volantini contro la guerra nella scrivania a scuola, per poter fare volantinaggio subito dopo il lavoro, senza passare da casa. Il 25 ottobre un procedimento penale è stato avviato a carico di Nazarenko per la reiterata violazione delle norme e per questo è stata sospesa dall’insegnamento. Secondo il blog 7×7 il suo è il primo processo penale in Russia per la ripetuta partecipazione a manifestazioni contro la guerra. “Faccio quel che devo e accada quel che deve accadere”, la spiegazione data da Olga.

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