La celebrazione della Giornata mondiale del migrante “nel nostro Paese ha inaspettatamente acquisito nuova rilevanza durante l’estate, quando un gran numero di migranti è arrivato nella nostra patria”. Lo scrivono i vescovi lituani in un messaggio pubblicato in vista della Giornata del 26 settembre. “La realtà delle loro vite”, continua il messaggio, “è diventata una nostra preoccupazione”. Sono oltre 4.000 le persone arrivate nel Paese attraverso il lungo confine con la Bielorussia, dall’inizio dell’anno; ma si prevede che il flusso possa continuare, alimentato, secondo la stampa lituana, dal regime di Lukashenko. Se “è dovere delle autorità”, precisano i vescovi, “determinare lo status delle persone che arrivano nel Paese in modo che siano loro garantiti i diritti umani”, invece “noi, come comunità cristiana, siamo chiamati a testimoniare la fede attraverso opere di amore e a trovare vie concrete per aiutare” queste persone. Ricordando che Papa Francesco ha affermato che tutta l’umanità è “noi”, “non dovremmo vederli come una minaccia per noi e alimentare le paure l’uno dell’altro”. I vescovi invitano “sinceramente tutti” ad aiutare concretamente perché “molte soluzioni ai problemi possono essere trovate quando inizia una conversazione e ci guardiamo l’un l’altro con compassione e rispetto”. L’invito è a rendersi personalmente disponibili come volontari o con un contributo economico alla Caritas.