Covid-19 e bambini: Villani, “terapie intensive pediatriche non calibrate per impatto importante”. “In aumento casi di Mis-C”

“Oggi la fascia di popolazione pediatrica ha le porte aperte all’accesso del virus. Pur rassicurando i genitori rispetto alle conseguenze del Sars-Cov-2 nei bambini, va ricordato che i virus si perfezionano per diventare più cattivi e dobbiamo esser preparati”. Anche perché “le terapie intensive pediatriche in Italia non sono calibrate per fronteggiare un impatto importante come quello che si è visto ad esempio negli Usa o in altri paesi”. Lo ha detto questa sera Alberto Villani, direttore dell’Unità operativa complessa di Pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, intervenendo al webinar  “La gestione del rientro a scuola e le priorità per i giovani”, promosso dall’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica (Altems). Il professore ha ricordato che nel nostro Paese “i decessi, dolorosissimi, per Covid in bambini fino a 18 anni sono stati fino a oggi poco più di 30” ma si registrano sempre più casi di “sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica, la Mis-C, complessa da curare e che richiede cure intensive”. Inoltre non vanno sottovalutati “i danni che il Sars-CoV-2 provoca a lungo termine nei giovanissimi, sia a livello neuro-comportamentale, sia organico. E, come mostra l’epigenetica, una piccola cosa in un organismo in accrescimento ha un grande valore in prospettiva. Ad esempio – ha concluso – una malattia virale contratta nei primi anni di vita segna e può compromettere i polmoni negli anni a venire”.

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