Diocesi: Caltanissetta, morto a 96 anni mons. Liborio Campione. Era stato contagiato dal Covid

La diocesi di Caltanissetta piange la morte di mons. Liborio Campione, avvenuta questa mattina nella sua abitazione. Il sacerdote, che aveva compiuto 96 anni a fine luglio, era stato recentemente contagiato dal Covid-19 per cui la sua già precaria salute ha ceduto.
“Era un uomo dalla spiccata sensibilità umana e spirituale, dall’alto livello culturale, moralmente integro, attento al mondo che lo circondava e al suo evolversi”, lo ricorda il vicario generale, don Onofrio Castelli.
Nato a Caltanissetta il 25 luglio 1925, era stato ordinato sacerdote da mons. Giovanni Jacono il 29 giugno 1948. Dal 1951 al 1963 è stato parroco a Santa Barbara e a Borgo Petilia, per poi essere chiamato a servire in altre mansioni la diocesi. Nel 1965 divenne rettore del Seminario del quale già sin dal 1951 era stato direttore spirituale. Lasciando la parrocchia, divenne canonico della cattedrale ricoprendo sino ad oggi l’incarico di prevosto del Capitolo. Con l’arrivo di mons. Alfredo M. Garsia divenne vicario generale e vicario per la pastorale, carica che mantenne sino al 2009. “Per questo servizio generosamente profuso per tutta la diocesi – sottolinea don Castelli – tutti lo hanno potuto conoscere ed incontrare”. “Due tratti – prosegue – lo hanno caratterizzato in maniera profonda. Da un canto, il suo profilo spirituale che ne ha fatto un ottimo docente di Teologia Morale e Spirituale, di Sacramentaria ed Ecumenismo, ed un predicatore e direttore spirituale molto ricercato. Dall’altro canto il suo impegno nella promozione del laicato, traduzione di una riuscita recezione e meditazione dell’insegnamento del Concilio Vaticano II”. Per lunghissimi anni mons. Campione ricoprì l’incarico di assistente dell’Azione Cattolica e di tante altre associazioni cattoliche ed aggregazioni laicali. Dal 1973 al 2018, fin quando la salute glielo ha permesso, fu cappellano delle Suore Domenicane dell’Oasi Cristo Re. Nel 2003, al suo arrivo a Caltanissetta, mons. Mario Russotto, lo ha confermato in tutte le sue cariche, “trovando in lui – sottolinea il vicario generale – un fidato amico e collaboratore”. “Nel rispetto dell’attuale normativa – precisa don Castelli – la salma sarà portata senza previo funerale direttamente al cimitero. Più in avanti, dopo le misure di quarantena e sanificazione, sarà dato avviso per la celebrazione delle esequie nella chiesa cattedrale”.

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