Giornata mondiale pesca: Santa Sede e Fao, “fermare le violazioni dei diritti umani in mare”

Fermare le violazioni dei diritti umani in mare è il tema della Conferenza internazionale on line in occasione della Giornata mondiale della pesca promossa da Stella Maris presso il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Fao e Missione permanente di Osservazione della Santa Sede presso Fao, Ifad e Pam che si svolgerà il 22 novembre dalle 10.00 alle 12.00 (Gmt+1). Da anni la Santa Sede e la Fao portano avanti questo obiettivo a sostegno dei lavoratori del mare impegnati nel settore della pesca e delle loro famiglie. “Nonostante gli sforzi fatti per attuare le convenzioni e gli accordi riguardanti le condizioni di lavoro, la sicurezza in mare e la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, i pescatori e i lavoratori del settore sono ancora vittime di sfruttamento, lavoro forzato, schiavitù e traffico – affermano -. Una condizione che mortifica la dignità dell’uomo e con essa ogni possibilità di autentico sviluppo sociale ed economico”. A questo proposito nel suo Messaggio per la Giornata mondiale della pesca, il 21 novembre, il prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, card. Peter K.A. Turkson, lancia un appello “alle organizzazioni internazionali, ai governi, alle società civili, ai diversi attori della filiera della pesca e alle Ong affinché uniscano le loro forze” per porre fine alle “troppe violazioni dei diritti umani in mare” e lavorare “insieme per creare un’industria della pesca in cui i diritti umani e lavorativi dei pescatori siano garantiti e sostenuti”. La conferenza è un “richiamo necessario anche a fronte dell’inasprirsi delle condizioni di lavoro al tempo della pandemia da Covid-19, che colpisce in maniera diretta il settore della pesca e dell’acquacoltura, incidendo sulla salute dei lavoratori e ostacolando lo sviluppo socio-economico”. “Le misure di prevenzione e controllo – spiegano – hanno influenzato il commercio del pesce, creato cambiamenti nella domanda dei consumatori, generato problemi logistici intorno ai canali di distribuzione e all’accesso ai mercati e alle zone di pesca, e hanno limitato la disponibilità di lavoratori migranti. Fattori che riducono il reddito dei lavoratori del settore e delle comunità che dipendono dalla pesca”. È previsto il saluto introduttivo del card. Turkson e del direttore generale della Fao Qu Dongyu. Le conclusioni sono affidate a mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’Ifad e il Pam.

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