Gerusalemme: atto vandalico alla Flagellazione, Custodia Terra Santa “legittimazione della discriminazione e della violenza nell’attuale scenario politico israeliano si traduce in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana”

Gerusalemme, Flagellazione (Foto Cts)

Ferma condanna della Custodia di Terra Santa dell’atto vandalico che questa mattina ha visto “un estremista ebreo” entrare nella Chiesa della Flagellazione, che è la prima tappa della Via Dolorosa, nella Città Vecchia di Gerusalemme e “abbattere la statua di Gesù e deturparne il volto. Dopo che è stato immobilizzato dal portinaio del santuario, sul posto è arrivata la polizia che lo ha arrestato”. In una nota diffusa poco fa la Custodia dichiara di seguire “con preoccupazione” e “di condannare fermamente questa sequenza crescente di gravi atti di odio e di violenza nei confronti della comunità cristiana in Israele. Non è un caso – viene sottolineato dal comunicato firmato da padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa e da Alberto Joan Pari, Segretario di Terra Santa – che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell’opinione pubblica e nell’attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana. Ci aspettiamo e chiediamo che il governo israeliano e le forze dell’ordine agiscano con decisione per garantire la sicurezza per tutte le comunità, per garantire la tutela delle minoranze religiose e per sradicare il fanatismo religioso, questi gravi fenomeni di intolleranza, questi crimini d’odio, e gli atti di vandalismo diretti contro i Cristiani in Israele”. Il comunicato ricorda che si tratta del quinto incidente verificatosi nelle ultime settimane: “Proprio la scorsa settimana, alcuni turisti sono stati attaccati da un gruppo di ebrei religiosi che sono entrati a Porta Nuova (New Gate) compiendo atti vandalici, vicino alla sede della Custodia di Terra Santa, scagliando sedie, tavoli e bicchieri e trasformando il quartiere cristiano in un campo di battaglia. Circa due settimane fa, un cimitero cristiano a Gerusalemme è stato vandalizzato, i graffiti “Morte ai cristiani” sono stati scritti sui muri di un monastero nel quartiere armeno e sono stati vandalizzati i locali usati come chiesa nel centro maronita di Ma’alot”.

Non più tardi di pochi giorni fa i Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, in una nota, avevano “messo in guardia da un ciclo di violenza sempre più crescente e insensato che causerà per tutti solo dolore e sofferenza. Un tale stato di cose porterà quasi certamente ulteriore atti efferati, allontanandoci dalla tanto ricercata pace e stabilità che tutti noi cerchiamo” Da qui l’appello ai leader politici e alle persone influenti di tutte le parti a “lavorare insieme per disinnescare le attuali tensioni e avviare un processo politico basato su principi di giustizia consolidati, che porti a una pace duratura e alla prosperità per tutti. In linea con ciò, in questi tempi così difficili, chiediamo a tutte le parti di rispettare la fede religiosa dell’altro e di mostrare rispetto per tutti i siti sacri e i luoghi di culto”. La tradizione cristiana colloca nella Chiesa della Flagellazione due momenti della passione di Gesù: la flagellazione e la condanna a morte. I due santuari sono annessi al convento francescano, sede dello Studium Biblicum Franciscanum. Nel pavimento della chiesa della Condanna sono conservate alcune pietre del “Litòstroto”. L’imposizione della croce è indicata sulla parete esterna del santuario della Condanna all’inizio della Via Dolorosa.

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