Giornata vita consacrata: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “religiosi chiamati ad essere arcobaleno nella Chiesa”

“In questo tempo storico, nel nostro Paese, la vita religiosa non vive un momento felice: è un modello di vita che non crea attrazione nei confronti dei giovani perché forse non risponde al loro modo di essere oggi, lo stile di annuncio è probabilmente inattuale per cui non tocca il loro cuore. La mancanza di vocazioni non crea scambio tra le generazioni, i membri delle comunità religiose sono, per la massima parte, avanti negli anni.  Paradigmi di vecchio stampo sono ancora presenti nella cultura ecclesiastica e nelle comunità e una specie di sottile pessimismo serpeggia nei sotterranei inconsci dei religiosi e religiose e fanno loro da scudo all’ aspirazione e al desiderio, sempre presente, di voler vivere con più ampio respiro la scelta della vita religiosa”. Sono queste le parole di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente Cei area Sud, contenute nella sua riflessione sulla vita consacrata che parte dalla felicitazione per il cammino sinodale che negli alti vertici dell’Uisg-Unione internazionale superiore generali, sembra svolgersi in maniera ottimale. “Ora sembra più urgente accogliere l’invito sinodale di allenarsi in squadra con la Chiesa, nel cantiere che è la casa di Betania, imitando lo stile di Gesù che è quello di farsi ascolto, dialogo, prossimità, pur nella povera condizione di ‘piccolo resto’ che la vita religiosa oggi rappresenta”.  “Il Sinodo dunque – prosegue -, è la grande opportunità offerta alla vita religiosa per diventare ‘piccolo resto collante’ tra la realtà dinamica del cantiere, che è il luogo vitale in cui ogni comunità opera, e la casa di Betania da dove, coltivando una relazione essenziale e profonda con il Signore, verrà la spinta a impegnarsi, a trovare la forza di allenarsi in squadra con il popolo di Dio e correre insieme, nel discernimento e nel comune ascolto dello Spirito, per diventare profeti di speranza”. Il vescovo di Cassano all’Jonio prevede un cammino lungo e faticoso ma, nello stesso tempo, la possibilità per la vita religiosa di ingranare una prima marcia e mettersi in moto, sicura che Dio non l’abbandonerà a se stessa. “Vita religiosa, ‘piccolo resto indomito’, alza il capo, liberati dalle zavorre che ti appesantiscono. Tu sei chiamata ad essere arcobaleno nella Chiesa: mostra il tuo raggiante e gioioso volto. La tua identità, il tuo nome è Profezia”, aggiunge mons. Francesco Savino che conclude, “A te, «Icona di Cristo trasfigurato» (V.C.14), è affidato il grandioso impegno di testimoniare nella chiesa e nel mondo, la radiosa Bellezza di Dio, la gloria e il volto del Padre, nello splendore luminoso dello Spirito”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori