Diocesi: don Trevisi eletto vescovo di Trieste. “Siamo una Chiesa sinodale. Insieme cercheremo di camminare, senza lasciare indietro nessuno”

“Sto vivendo giorni pieni di timore ma anche di speranza, consapevole dei miei limiti, delle vostre attese, della missione che Dio – attraverso Papa Francesco – mi affida quale vostro vescovo. E ringrazio Papa Francesco per la fiducia nell’avermi chiamato a servire la Chiesa di Trieste, popolo prediletto di Dio. E ricordiamolo nella preghiera in questi giorni in cui è pellegrino in Africa, apostolo di pace e di giustizia nel nome di Cristo”. Comincia con queste parole il messaggio che don Enrico Trevisi ha inviato alla Chiesa di Trieste di cui oggi è stato nominato vescovo.
“Non conosco nessuno di voi! Eppure mi siete già cari. Non sono mai stato a Trieste! Eppure il mio cuore è già con voi. Non vi ho ancora incontrato! Eppure prego per voi e vi abbraccio nel Signore, uno per uno, ciascuno con la propria storia. Nel frattempo vi chiedo di ricordarmi nelle vostre preghiere”, afferma don Trevisi, aggiungendo che “il mio saluto vuole essere rivolto a tutti, nessuno escluso, perché convinto che tutti siamo nel cuore di Dio. Gli siamo preziosi. Per noi ha dato il suo Figlio”. “So che siete una città multireligiosa e multietnica con una consolidata tradizione di dialogo ecumenico, di rispetto e stima reciproci”, prosegue il vescovo eletto, evidenziando che “Trieste è conosciuta per la sua prestigiosa Università e per i numerosi centri di ricerca che pure la Chiesa apprezza e stima”. “Convintamente – assicura –cercheremo di proseguire e incentivare il cammino intrapreso a favore di quella pace e giustizia che Dio ci dona, rendendoci però responsabili nel discernere le vie storiche sulle quali incontrarci”. “Siamo una Chiesa sinodale”, ricorda don Trevisi, precisando che “insieme cercheremo di camminare, senza lasciare indietro nessuno: fin da adesso un ricordo speciale per gli ammalati, gli anziani, i disabili, i carcerati, i disoccupati, per tutti coloro che attraversano stagioni difficili della vita. E con il vivo desiderio che anche i giovani siano protagonisti delle nostre comunità”. “Fin da adesso la mia preghiera e benedizione per ogni famiglia. Nessuna esclusa. Tutte meravigliose per un riesprimere qualcosa dell’amore divino; e tutte fragili e bisognose di grazia”, continua il vescovo eletto auspicando che “ci aiuti il Signore a camminare insieme, a fare Sinodo non come un adempimento formale di riunioni ma nell’autentico stile evangelico, nell’esaltante gioia del riconoscere il Signore in mezzo a noi e di camminare dietro a Lui”. Infine “un particolare saluto cordiale a mons. Giampaolo Crepaldi col cuore colmo di gratitudine per il Vangelo che ha vissuto e testimoniato a Trieste, e col desiderio di abbracciarlo al più presto”.

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