Papa in R.D. Congo: incontro clero, “senza preghiera non si va lontano”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Senza preghiera non si va lontano”. A ribadirlo al clero della Repubblica Democratica del Congo, incontrato nella cattedrale di Kinshasa, è stato il Papa, che mettendo in guardia dalla mediocrità spirituale ha ricordato come “la preghiera ci decentra, ci apre a Dio, ci rimette in piedi perché ci pone nelle sue mani. Crea in noi lo spazio per sperimentare la vicinanza di Dio, perché la sua Parola diventi familiare a noi e, attraverso di noi, a quanti incontriamo”. “Il segreto di tutto è la preghiera, perché il ministero e l’apostolato non sono prima di tutto opera nostra e non dipendono solo dai mezzi umani”, ha ripetuto Francesco, che ha esortato ji presentii a mantenere fede ai ritmi liturgici della preghiera che scandiscono la giornata, dalla Messa al breviario: “La celebrazione eucaristica quotidiana è il cuore pulsante della vita sacerdotale e religiosa. La Liturgia delle Ore ci permette di pregare con la Chiesa e con regolarità: non trascuriamola mai! E non tralasciamo neanche la Confessione: abbiamo sempre bisogno di essere perdonati per poter donare misericordia”. Per il Papa, inoltre, “non possiamo limitarci alla recita rituale delle preghiere, ma occorre riservare ogni giorno un tempo intenso di preghiera, per stare cuore a cuore con il nostro Signore: un momento prolungato di adorazione, di meditazione della Parola, il santo Rosario; un incontro intimo con colui che amiamo sopra ogni cosa. Inoltre, quando siamo in piena attività, possiamo anche ricorrere alla preghiera del cuore, a brevi giaculatorie, parole di lode, di ringraziamento e d’invocazione da ripetere al Signore ovunque ci troviamo”.

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