Giornata per la vita: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “l’aborto e l’eutanasia attiva contraddicono il comandamento di Dio, la morte non è mai una soluzione”

(Foto: diocesi di Bolzano-Bressanone)

“Prima che il popolo d’Israele entrasse nella Terra Promessa, Mosè pronunciò parole significative e chiarificatrici: ‘Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza’ (Dt 30,19). La vita si svolge all’incrocio, alla transizione, alla soglia con la morte. Occorrono discernimento e decisione. L’alternativa alla maledizione è la benedizione, l’alternativa alla morte è la vita”. Lo scrive il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, nel suo messaggio per la Giornata per la vita 2023.
“La fede cristiana si basa sul ‘sì’ di Dio alla sua creazione, a tutte le forme di vita e all’essere umano come immagine di Dio e custode del creato. I cristiani condividono questa convinzione con molti credenti di altre religioni e ricevono, nella fede cristiana in Dio che si incarna attraverso Gesù Cristo, la certezza radicale che la vita umana è inviolabile e sacra – evidenzia il presule -. Per questo scelgono la vita, sono amici della vita, della vita umana e della creazione come l’ambiente e il mondo in cui ci è dato vivere. I cristiani amano la vita, da quella nata a quella non ancora nata, la vita in pienezza e quella con disabilità; infine, abbracciando ogni dimensione, i cristiani amano sia la vita temporale sia quella eterna”.

(Foto: diocesi di Bolzano-Bressanone)

Mons. Muser chiarisce: “I cristiani affermano chiaramente che l’aborto e l’eutanasia attiva contraddicono il comandamento di Dio e si impegnano anche per la tutela degli embrioni. Si impegnano a garantire che i bambini e i giovani possano crescere integri. Dicono un chiaro no a qualsiasi forma di violenza contro le donne e si schierano apertamente contro la pena di morte. In accordo con la loro fede, i cristiani manifestano responsabilità verso l’intera creazione e sanno che ciò non è possibile senza un cambio di mentalità e senza rinunce. E laddove noi, come credenti e come comunità ecclesiale, ci siamo resi colpevoli in questi ambiti, chiediamo a Dio comprensione e perdono, conversione e determinazione al cambiamento”.
“Nel ventre materno, nell’infanzia e nell’adolescenza, in età matura, nei momenti difficili della vita, della malattia e della morte: ogni vita umana dona al mondo la sua unicità – sottolinea il vescovo -. E ogni vita umana ha diritto ad amore, attenzione, rispetto e dignità. Scegliete quindi la vita! C’è sempre questa alternativa: sì alla vita, no ad una cultura della morte”.
Il presule conclude: “La morte non è mai una soluzione: questo motto non vuole rappresentare una teoria o uno slogan. Vuole incoraggiare una nuova determinazione ad abbracciare la vita in tutte le sue forme. Cosa sto facendo io, concretamente, affinché le persone intorno a me possano scegliere la vita? Solo chi risponde a questa domanda può sostenere in modo credibile una tutela della vita a tutto campo. Ringrazio tutti coloro che scelgono la vita, attraverso pensieri, parole e azioni. Ringrazio tutti coloro che aiutano gli altri a scegliere la vita”.

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