Bulgaria: conferenza “Politiche di connettività nei Balcani. Sostenibilità, integrazione europea e sfide geopolitiche”. I progetti in corso

Oggi a Sofia si è svolta la conferenza “Politiche di connettività nei Balcani: tra la sostenibilità, l’integrazione europea e le sfide geopolitiche”, promossa dalla fondazione “Konrad Adenauer”. Nel suo saluto iniziale Norbert Beckmann-Dierkes, direttore della Konrad Adenuer in Bulgaria, ha rilevato che “la connettività rappresenta uno dei temi europei più importanti mentre l’Ue promuove lo sviluppo e l’espansione delle reti di trasporto perché ciò rende le strade di commercio più efficienti e facilita i contatti interpersonali”. “Una migliore connettività – ha aggiunto – rafforzerà non solo i legami economici e strategici, ma porterà pace e prosperità, vitali nel contesto dell’aggressione russa dell’Ucraina”. Il relatore ha anche menzionato il maggiore flusso dei profughi ucraini in Europa e le facilitazioni di trasporto e di controllo alle dogane fatte per agevolare il loro passaggio.
Particolare focus sul processo di Berlino ha messo invece Irene Plank, ambasciatore della Germania in Bulgaria, “processo che ha effettivamente collegato persone e popoli”. Plank ha sottolineato la grande importanza della cooperazione economica regionale. Ha rilevato inoltre i problemi bilaterali tra la Bulgaria e la Macedonia del Nord affermando che l’integrazione europea e i rapporti economici avrebbero migliorato le relazioni.
Mitko Dimitrov, direttore della Camera di commercio bulgara-tedesca, invece ha indicato il Programma di trasporto e connettività 2021-2027 dell’Ue pari a 1,61 miliardi di euro. Si tratta del primo programma di infrastrutture per la Bulgaria adottato dalla Commissione europea e destinato a finanziare alcuni dei maggiori progetti stradali e ferroviari nel Paese, l’acquisto di attrezzatura specializzata nel trasporto marittimo così pure investimenti per ridurre le emissioni del trasporto
Relatore centrale è stato poi l’ex presidente della Repubblica bulgara, Rosen Plevneliev, che ha affermato l’importanza vitale dell’accesso all’area Schengen per la Bulgaria e la Romania. “Altrimenti – ha detto – si dimostrerebbe a tutti i Balcani che l’Ue non funziona e anche se si adempiono i criteri l’accesso viene negato; ciò aumenterebbe i nazionalismi nella regione”. Il presidente Plevneliev ha ricordato che ieri sono stati avviati i lavori dell’interconnessione di gas tra la Bulgaria e la Serbia che dovrebbe essere inaugurata verso la fine del 2023, un altro passo nella diversificazione energetica dalla Russia.
Tra gli altri relatori Matej Zakonsjsek, direttore della Transport community con sede a Belgrado, ha rilevato: “dopo l’invasione russa c’è stato un input forte riguardo l’integrazione europea”. E ha nominato diversi progetti nei trasporti e la connettività: “per la prima volta un treno ad alta velocità connette Belgrado con Novi sad, che continuerà fino a Budapest; la connessione ferroviaria della Serbia con la Bulgaria e la Grecia; il ponte tra Croazia e la Bosnia-Erzegovina secondo il Corridoio V5; i lavori iniziati per il corridoio ferroviario 8 tra Italia, Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria; l’autostrada della pace che lega Serbia e Kosovo dove i lavori procedono”. Zakonsjsek ha spiegato che “la maggior parte di questi progetti non sarebbe possibile senza i fondi europei e il supporto tecnico”.

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