Healthcare Management: Università Cattolica, il 5 giugno apertura della conferenza dell’associazione europea con il ministro Schillaci

“Insieme ci battiamo per un’eccellente gestione della salute, per un’Europa sana”: così recita il claim della 28ª edizione della conferenza annuale della European Health Management Association (Ehma) che l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica (Altems) e l’Ehma promuovono dal 5 al 7 giugno nell’Auditorium del campus di Roma dell’Ateneo (Largo F. Vito, 1).
Alla cerimonia inaugurale, il 5 giugno alle 10, interverrà il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Il Governo – anticipa il ministro – sta ponendo estrema attenzione alle esigenze della filiera della salute, basti pensare che nel triennio 2023-2026 abbiamo previsto un incremento significativo del Fsn. Nella sanità del terzo millennio che stiamo costruendo, dobbiamo sempre più aprirci e investire nella ricerca e nelle innovazioni tecnologiche. In questo ambito l’Hta riveste un ruolo centrale e sono certo che la collaborazione europea avviata su questo tema consentirà un cambio di passo necessario per accelerare i tempi di valutazione alla luce del progresso tecnologico”.
Nel corso dei lavori saranno esaminate opportunità, migliori pratiche e innovazioni per i sistemi sanitari, ormai in continua evoluzione, saranno elaborate soluzioni innovative per sistemi sanitari sostenibili e resilienti, facilitando scambi e discussioni su temi complessi.
“La conferenza annuale – spiega Sandra C Buttigieg, presidente Ehma – è il luogo privilegiato per i leader e i manager della salute di oggi e di domani per condividere esperienze, abilità e competenze. Ogni anno riuniamo esperti provenienti da tutta Europa e dal mondo per discutere soluzioni per il futuro della gestione della salute”. “Il Covid-19 – afferma Americo Cicchetti, direttore Altems – ha mostrato le fondamentali sinergie di cui i Paesi membri possono beneficiare quando si tratta il tema della salute. Le istituzioni europee sono impegnate a sostenere i Paesi che davvero intendono le spese sanitarie come un investimento che produce più salute e benessere sia sociale che economico”.

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