Guerra in Ucraina: Toschi (Shalom) a Papa Francesco, “ripartire dall’artigianato della pace contro ogni propaganda menzognera”

“Carissimo Papa Francesco, in questi giorni la propaganda della guerra, propaganda che è sempre menzognera, è diventata assordante. I missili e i droni sul Cremlino hanno il segno della propaganda”. Inizia così la lettera  che Massimo Toschi, presidente onorario del movimento Shalom, ha inviato a Papa Francesco in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Papa Giovanni. “Quando la verità è violata e la menzogna diventa sovrana, bisogna ripartire ogni giorno dall’artigianato della pace, che oggi, per grazia di Dio, ancora esiste – scrive Toschi -. Penso alla trattativa per i prigionieri, alle trattative per il grano ucraino, ai bambini deportati dall’Ucraina in Russia, all’amicizia verso la Chiesa ortodossa russa che Lei con pazienza e ostinazione cerca di preservare dalla logica dello scontro. Penso che sia questo l’artigianato della pace, che avviene in condizioni difficilissime ma irrinunciabili. Peraltro più della metà del mondo vuole la pace, dalla Cina al Brasile, dall’India al Sud Africa: dobbiamo ascoltare anche il grido dei popoli e non solo le visioni miopi della politica”. A suo avviso “non è vero che l’Ucraina sparirebbe se si ritirasse dal conflitto, mostrerebbe sapienza e fortezza. Bisogna rinunciare a qualcosa per avere molto di più”. Oggi 3 giugno si fa memoria del 60° anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII che il 10 maggio 1963 ricevette il Premio Balzan per la pace. “Egli ci chiama ad uscire dai recinti ecclesiastici per incontrare i popoli in tutta la loro diversità e concretezza. In quella sede Papa Giovanni lancia l’idea di costituire un fondo perpetuo in favore della pace”. “Sarebbe interessante sapere che fine ha fatto questa proposta – si chiede Toschi -. E comunque sarebbe utile riattivarla
in modo coraggioso, non per mandare armi ai contendenti, ma per spezzare culturalmente la logica delle armi”. “Il nostro impegno ecumenico – conclude – chiede alle Chiese e ai cristiani, cattolici e ortodossi, di trovare l’unità intorno al Vangelo, al Vangelo di Gesù, al Vangelo dell’amore ai nemici, della preghiera per i persecutori. Che i cristiani si mettano in ginocchio davanti al Vangelo per rendere possibile il Vangelo della pace. Ecco il dono della morte di Papa Giovanni. Ecco, questi sono i punti di una missione di pace a cui i cristiani non possono rinunciare se non vogliono velare il Vangelo”.

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