Papa Francesco: ai Monfortani, “cercare con coraggio e creatività cammini di perdono, dialogo, accoglienza e pace”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La Madre Celeste ci aiuti tutti a cercare con coraggio e creatività cammini di perdono, di dialogo, di accoglienza e di pace per tutta l’umanità”. Si è concluso con queste parole il discorso pronunciato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti al Capitolo Generale della Compagnia di Maria (Monfortani).
Dopo aver ripercorso il pensiero e l’azione di san Luigi Maria Grignion de Montfort, il fondatore della Congregazione, Francesco ha osservato che “anche oggi le sfide pastorali non mancano: ad esempio l’individualismo che chiude ciascuno nel suo piccolo mondo, il relativismo e l’edonismo che fanno del piacere o del tornaconto personale il metro di ogni scelta, l’egoismo consumistico che inaridisce il cuore dei ricchi e crea ingiuste sperequazioni a danno dei poveri”. Il Papa ha voluto quindi porre attenzione su tre “tre valori che ritengo importanti e attuali, vostri: l’accoglienza, l’internazionalità e la tenerezza”. “Il nostro mondo – ha rilevato il Santo Padre – ha tanto bisogno di accoglienza e, nell’accoglienza ha bisogno di creatività, che ci faccia vicini a tutti, anche in situazioni nuove, che richiedono risposte urgenti. Accogliere a cuore aperto per ricevere”. “Per voi – ha aggiunto – questo valore si arricchisce, come testimonia la vostra presenza qui, dei colori dell’internazionalità, della multiculturalità e del dialogo intergenerazionale”. Si tratta, ha rilevato il Papa, di “un vero dono per tutti! Fatene tesoro, coltivatela e diffondetela con la vostra testimonianza”. “Infine – ha continuato Francesco – vorrei ricordarvi che le virtù di cui abbiamo parlato fioriscono, ad ogni livello, quando le persone si sentono amate e rispettate. Il Montfort ce lo ha insegnato indicandoci le braccia tenere di Maria, che ci accoglie tutti come figli”. “Se volete essere coraggiosi e creativi, dunque, fate vostra la tenerezza di Maria e donatela a tutti, sempre!”, l’esortazione del Papa che ha precisato: “La tenerezza non è un dolce che si compra, la tenerezza fa dolcezza, ma è forte. Avere un cuore tenero indica fortezza nel cuore per diventare tenero. Non dimenticatevi che la tenerezza è uno dei tre tratti di Dio”. Francesco ha anche voluto ricordare “padre Olivier Maire, Missionario Monfortano, morto per aver accolto in comunità un uomo che aveva sbagliato, una persona molto problematica, a cui però voleva donare un tetto e una speranza per il futuro”. “La sua generosità e il suo coraggio – ha spiegato – gli sono costati la vita, per un gesto folle e inspiegabile, e mentre mi stringo ai suoi genitori e parenti, qui presenti, invito tutti voi a far tesoro del suo esempio: ha accolto un fratello perdonando il suo passato e abbracciandolo senza fare calcoli, desiderando solo di donargli amore, con tenerezza”. “Abbiamo tanto bisogno di imparare ad amare così, di crescere in questo amore, di essere vicini, compassionevoli e teneri”, la sottolineatura di Francesco: “Per questa ragione lo scorso anno ho voluto consacrare al Cuore Immacolato di Maria la Chiesa e il mondo intero, specialmente l’Ucraina e la Russia. E a voi, che siete la Compagnia di Maria, chiedo di rinnovare questo atto di affidamento e questa supplica”.

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