Papa Francesco: “le nostre scuole non sono a compartimenti stagni”, no a “proselitismo”

“Le nostre scuole non sono monadi, non sono a compartimenti stagni”. È il monito del Papa, nella lettera – in spagnolo – inviata al Segretario Generale dell’Oiec, Sig. Philippe Richard, e ai partecipanti al Congresso mondiale dell’educazione cattolica che ha luogo a Marsiglia, in Francia, dal 1° al 3 dicembre, sul tema: “La scuola cattolica come corpo di speranza per cambiare il mondo. Costruire insieme il villaggio educativo”. “L’insegnamento della Chiesa cattolica – spiega Francesco – non si limita a questioni confessionali e i contenuti sono aperti a tutti i rami del sapere e a qualunque persona cerchi questa istruzione”. No allora, al “proselitismo” e alla tendenza ad “escludere dalle nostre scuole coloro che non la pensano come loro”, sì invece alla funzione “profetica” della scuola cattolica, a servizio della società. Per il Papa, infatti, la scuola è “una lezione di vita in cui si integrano distinti elementi, in intima collaborazione con altre istanze, come la famiglia o la società”. Di qui la necessità, per le scuole cattoliche e delle loro iniziative, di “affrontare le problematiche sociali, in ambito locale e universale, insegnando ad aprire la mente a nuove situazioni e nuovi concetti, a camminare insieme senza escludere nessuno, a diventare punti di incontro e ad adattare il linguaggio”.

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