Salute mentale: l’allarme al convegno della Fondazione Di Liegro, “un ragazzo su 5 con disagio psichico”

Le criticità generate dagli anni della pandemia e le difficoltà del quadro economico legate al conflitto in Ucraina hanno riportato in primissimo piano il tema della salute mentale, acuendo le difficoltà delle fasce più deboli. Oggi la salute mentale si configura come una piaga nascosta, che ha bisogno di un maggiore sforzo da parte di Stato e regioni, sia di carattere finanziario che organizzativo. In particolare gli effetti di questa emergenza si stanno scaricando sugli adolescenti, sempre più privi di punti di riferimento. Basti pensare che, secondo le ultime indagini in materia, 1 ragazzo su 5 presenta una condizione di disagio psichico, che si manifesta prevalentemente con sintomi e segni di tipo ansioso o depressivo, o anche con comportamenti di tipo oppositivo o auto ed eterolesivo. A ciò bisogna aggiungere il boom – registrato tra 2021 e 2022 – di tentazione o ideazione di suicidio tra i giovanissimi.
Questi temi sono stati analizzati e discussi oggi alla Pontificia Università Gregoriana, durante il convegno promosso dalla Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, ‘Dalla pandemia alla guerra: emarginazione fisica ed emotiva. L’impatto sul territorio raccontato dai media’. “Tra i ragazzi con disagio psichico, 1 su 3 accede ad un servizio di Npia (Neuropsichiatria infanzia e adolescenza), ricevendo risposte terapeutico-riabilitative appropriate nella metà dei casi. Negli ultimi 10 anni gli accessi ai servizi di Npia sono raddoppiati ma le risorse professionali e strutturali sono rimaste invariate (o addirittura diminuite). L’età di comparsa di comportamenti di abuso di alcol e sostanze è scesa a 12 anni. Gli accessi al pronto soccorso per un disturbo psichiatrico riguardano 7 minori su 1000 ed il numero è in aumento, anche per le condizioni di grave criticità in cui versano i servizi territoriali che non riescono ad esercitare una funzione di individuazione precoce. Quando si rileva il bisogno di un ricovero neurologico o psichiatrico, la carenza di posti letto di Npia determina molto spesso ricoveri in reparti non appropriati, come in reparti psichiatrici per adulti”, è il monito di Fabrizio Starace, presidente della Società Italiana di Epidemiologia psichiatrica.

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