Gioco d’azzardo: Mettiamoci in gioco, “approvare subito una legge per regolamentarlo e rafforzare alleanza tra soggetti e reti impegnati nel contrasto”

La Campagna “Mettiamoci in gioco” ha festeggiato ieri a Bologna il suo decennale con un convegno che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi; di Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”; di Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II”, e di Alex Zanotelli, missionario comboniano.
Obiettivo, si legge in un comunicato, “l’approvazione di una legge quadro che regolamenti il gioco d’azzardo nel nostro paese. Le gravi carenze della legislazione attuale, infatti, hanno fatto esplodere un settore che nel 2021 poteva contare su una raccolta di 110 miliardi di euro. E nel 2022 si prevede una crescita fino a 135-140 miliardi. Colpisce anche il fatto che, su oltre 29 milioni di conti gioco per l’online attivi in Europa a fine 2021, ben 9 milioni erano riconducibili al nostro paese”. Un boom che, in assenza di un quadro normativo adeguato, ha comportato danni sanitari e sociali pesanti per tantissimi cittadini: secondo l’Istituto superiore di sanità in Italia vi sono 1,5 milioni di giocatori “problematici”, 1,4 milioni di giocatori considerati “a rischio moderato” e due milioni di giocatori “a basso rischio”. Cifre enormi, considerando anche le famiglie di questi giocatori, che spesso devono sopportare anch’esse il peso del consumo di azzardo. È chiaro che il diritto alla salute dei cittadini non è stato finora garantito dalle istituzioni.
Per superare il disinteresse della politica rispetto a un tema assai sentito dall’opinione pubblica, Mettiamoci in gioco solleciterà Regioni e Comuni perché chiedano a Governo e Parlamento una legge di settore attesa da almeno un decennio, e si adopererà per rafforzare l’alleanza tra i diversi soggetti e reti impegnati nel contrastare i rischi del gioco d’azzardo.

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