Consiglio d’Europa: in Serbia “necessario promuovere l’istruzione bilingue e utilizzare le lingue minoritarie nei media”

“Negli ultimi cinque anni, la Serbia ha fatto progressi nell’attuazione degli impegni assunti con la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, ma è necessario promuovere l’istruzione bilingue, utilizzare le lingue minoritarie nei media e rafforzare i consigli nazionali delle minoranze”. Lo ha dichiarato il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa in nuovo rapporto sulla situazione delle lingue minoritarie in Serbia fino a ottobre 2022. “Sebbene questi progressi vadano accolti con favore, il Comitato ritiene che un maggior numero di comuni in cui le lingue minoritarie, tra cui il romaní e l’ucraino, sono tradizionalmente utilizzate, debbano ancora introdurne l’uso ufficiale”. Il Comitato sostiene che “in alcuni livelli di istruzione, alcune lingue minoritarie sono completamente assenti”. Inoltre, in alcuni casi, “non c’è insegnamento delle lingue minoritarie a livello prescolare, primario o secondario, o non c’è continuità tra i vari livelli”. Secondo il Comitato, “per ovviare a queste carenze, si potrebbe estendere e/o organizzare l’istruzione bilingue, in quanto è l’unico modello che attualmente soddisfa i requisiti minimi della Carta in Serbia”. Nonostante la situazione sia “complessivamente positiva”, il Comitato ribadisce la sua precedente raccomandazione: “Le trasmissioni nelle lingue minoritarie dovrebbero essere più lunghe, più frequenti e offrire diversi tipi di contenuti per rivolgersi alle diverse generazioni”. Il Comitato raccomanda alle autorità serbe di “sviluppare un piano mediatico completo per ogni lingua minoritaria”.

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