Coronavirus Covid-19: Perù, arrivata la seconda ondata. Mons. Castillo (Lima), “accettare norme a favore della vita umana”

La seconda ondata del Covid-19 ha pienamente investito anche il Perù, già colpito molto duramente una lunghissima prima ondata, e da domenica il Paese è nuovamente in lockdown. Da giorni molte persone, a Lima, sono arrivate a dormire in strada per mettersi in fila e tentare di comprare bombole d’ossigeno, il cui prezzo è salito alle stelle, anche per le speculazioni del mercato nero. Le terapie intensive sono in quasi tutto il Paese praticamente alla saturazione. In questa situazione le messe sono nuovamente state celebrate senza presenza di fedeli.
“Confinati, ma non sconfitti”, ha definito i cittadini peruviani, domenica scorsa, durante la messa, l’arcivescovo di Lima e primate del Perù, mons. Carlos Castillo, il quale ha lanciato un appello ad affrontare questa nuova situazione con intelligenza, coraggio e profondità: “Gesù vuole la vita della persona, non la sua morte – ha detto durante l’omelia -. Non vuole che ci siano sinagoghe o luoghi di culto per pietrificare le persone”.
Di fronte alle nuove misure restrittive, mons. Castillo ha sottolineato che dobbiamo seguire queste regole e comprenderle dal cuore: “Il modo migliore per comprendere l’equità di una legge è considerarne lo spirito, cosa che ci permette di comprendere che, se una legge è davvero opprimente, non può essere obbedita, ma se una legge viene applicata a favore della vita umana, dobbiamo accettarla”.
La Chiesa di Lima si sta organizzando in questa nuova fase per offrire sostegno alle famiglie più vulnerabili della città. A tal fine le parrocchie diventeranno centri di raccolta per ricevere donazioni di alimenti e generi di prima necessità.

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