Diocesi: Caritas Rimini, una raccolta fondi per i migranti bloccati in Bosnia ed Erzegovina

In Bosnia ed Erzegovina, in particolare nella regione nord-occidentale del Bihac, nei pressi del confine con la Croazia, si assiste nelle ultime settimane a una vera e propria emergenza umanitaria. Dei circa 8000 migranti in transito verso l’Europa, in fuga da Siria e Afghanistan, ce ne sono almeno 3000 che dormono all’addiaccio, o in piccole sistemazioni improvvisate. Ma le condizioni sono disumane: le costanti nevicate e le temperature che arrivano anche a -10 gradi stanno mettendo a rischio la vita di tante persone, tra cui molti bambini. Nello specifico, sono 900 i profughi attualmente in pericolo di vita, bloccati nel campo di Lipa. La Caritas italiana, presente sulla cosiddetta “rotta balcanica” dal 2015, si è subito attivata lanciando una raccolta fondi finalizzata ad acquistare in loco tutti i beni primari necessari al soccorso e all’assistenza dei 900 migranti. Un’iniziativa che ha subito trovato il supporto della Protezione Civile, delle parrocchie, di tanti singoli cittadini e di decine di Caritas diocesane italiane. Tra queste c’è la Caritas di Rimini, si legge in una nota diffusa oggi, che fin da subito ha appoggiato la raccolta fondi, oltre alla parrocchia riminese del Crocifisso, che ha già contribuito con 1000 euro. “Fin dal 2015 Caritas italiana è presente lungo tutta la rotta balcanica. – sono le parole di Mario Galasso, direttore della Caritas diocesana di Rimini e delegato della Caritas regionale dell’Emilia-Romagna –. Gli sforzi profusi in questi anni hanno consentito l’avvio di servizi di accoglienza, sostegno psico-sociale, protezione dell’infanzia, tutela dell’igiene, distribuzione di cibo e di beni necessari in queste condizioni. Gli operatori di Caritas presenti sul posto a sostegno dei migranti, ma anche delle famiglie fragili bosniache, chiedono aiuti economici per poter acquistare i beni di prima necessità direttamente sul territorio cercando di favorire anche l’economia locale”. “Anche la Caritas diocesana di Rimini – spiega don Maurizio Fabbri, vicario generale della diocesi riminese – invita le parrocchie a contribuire con offerte in denaro che verranno utilizzate per l’acquisto di vestiario e materiale in loco. Un’occasione propizia per la raccolta, per dare il proprio contributo, può essere anche la stessa Giornata della Vita, prevista per domenica 7 febbraio”.

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