Recovery Plan: Save the children, “necessari asili nido in tutto il Paese, tempo pieno e mense scolastiche”

Una road map per dotare di asili nido tutto il Paese, a partire dai territori più svantaggiati (oggi la copertura degli asili nido pubblici e convenzionati è solo del 13,4%), tempo pieno per tutte le scuole dai 3 ai 14 anni (oggi solo nel 34% delle classi primarie e il 13,1% delle classi secondarie di primo grado) e mense scolastiche per rispondere anche all’impoverimento delle famiglie. Queste le principali proposte che stamattina una delegazione di Save the children – composta da Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Eu, e Fosca Nomis, responsabile dell’advocacy – ha illustrato durante un’audizione alla Commissione Bilancio della Camera sul Piano nazionale ripresa e resilenza. Nell’occasione, l’organizzazione ha citato una sua recente indagine  dalla quale risulta che quasi 7 ragazzi e ragazze su 10, tra i 14 e i 18 anni, hanno sentito parlare del “Next Generation” e molti vorrebbero saperne di più. “Vi chiediamo di coinvolgere nella definizione dei Piano e nel monitoraggio sul territorio i giovani che oggi vivono le conseguenze della crisi e domani dovranno riparare i danni che la crisi ha prodotto”, ha detto Raffaela Milano. Save the children apprezza la scelta di investire su una rete nazionale di asili nido: “Una vera innovazione, se si considera che in alcune regioni, come la Calabria, oggi l’offerta pubblica raggiunge meno di 3 bambini su 100 e che il livello di copertura nazionale è del 25%, di cui poco più della metà a titolarità pubblica e convenzionata (13,4%)”. Save the Children chiede, tuttavia, un ulteriore incremento delle risorse e una maggiore trasparenza sui criteri di stima dei costi, perché non è chiaro come la somma di 3,6 miliardi di euro possa effettivamente raggiungere un target di offerta di servizio per l’80% dei beneficiari. Secondo l’organizzazione per superare le diseguaglianze è fondamentale “stabilire soglie target al livello regionale e non solo nazionale; rendere il servizio degli asili nido gratuito, così come le scuole dell’infanzia; definire una road map per coprire in modo prioritario le aree più svantaggiate”.

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