Papa Francesco: “non possiamo restare fermi nella nostalgia del passato”

(Foto Vatican Media/SIR)

“A volte succede che alla pazienza con cui Dio lavora il terreno della storia e del nostro cuore, noi opponiamo l’impazienza di chi giudica tutto subito. E così perdiamo la speranza”.  Lo ha detto il Papa, nell’omelia della  Messa per la Giornata mondiale della Vita consacrata, celebrata nella basilica di San Pietro. “La pazienza ci aiuta a guardare noi stessi, le nostre comunità e il mondo con misericordia”, la tesi di Francesco: “Possiamo chiederci: accogliamo la pazienza dello Spirito nella nostra vita? Nelle nostre comunità, ci portiamo sulle spalle a vicenda e mostriamo la gioia della vita fraterna? E verso il mondo, portiamo avanti il nostro servizio con pazienza o giudichiamo con asprezza?”.  “Non possiamo restare fermi nella nostalgia del passato o limitarci a ripetere le cose di sempre, nelle lamentele di ogni giorno”, l’indicazione di rotta per rispondere alle “sfide” poste alla vita consacrata: “Abbiamo bisogno della coraggiosa pazienza di camminare, di esplorare strade nuove, di cercare cosa lo Spirito Santo ci suggerisce. E questo si fa con umiltà, con umiltà, senza grande pubblicità. Contempliamo la pazienza di Dio e imploriamo la pazienza fiduciosa di Simeone, e anche di Anna, perché anche i nostri occhi possano vedere la luce della salvezza e portarla al mondo intero, come l’hanno portata nella lode questi due vecchietti”.

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