Tratta: Figlie della Carità Sardegna, lunedì 8 febbraio in streaming testimonianze di chi opera a favore delle vittime

Anche in Sardegna l’8 febbraio, come in tutto il mondo, preghiere e riflessioni per la Giornata contro la tratta di esseri umani. A partire dalle 18,50, in diretta streaming (sul canale YouTube  oppure sulla pagina Facebook) un appuntamento a più voci con la testimonianza di quanti operano – all’interno del Progetto Elen Joy (realizzato in Sardegna, dal 2003, dalla Congregazione delle Figlie della Carità in accordo con la Regione su mandato del Dipartimento per le Pari Opportunità) – a stretto contatto con le vittime. Verranno trasmessi, inoltre, contenuti audio e video di alcune donne accolte all’interno di un programma di protezione tutto sardo, che in 17 anni ha messo in salvo 421 persone, grazie a una macchina organizzativa, qualificata e solidale, guidata dalle Suore vincenziane della Sardegna in collaborazione con forze dell’ordine, Questure, Azienda per la tutela della salute, Commissione territoriale per richiedenti asilo/ protezione internazionale.
“Attraverso un nostro osservatorio – dice Francesca Pitzalis, una delle coordinatrici di Elen Joy – e sulla base dei dati rilevati dalle accoglienze abbiamo registrato numerosi casi di genere maschile relativi a situazioni di sfruttamento lavorativo (in particolare nei settori agricolo e dell’allevamento), di economie illegali, di matrimoni combinati legati a nazionalità di persone provenienti da Marocco e Tunisia”. La prostituzione su strada – che prima del coronavirus registrava, tra Cagliari e Sassari, una presenza media giornaliera di 70 ragazze (colombiane, nigeriane, cinesi, rumene) – sembra essersi spostata verso l’indoor. Un passaggio che rende più difficile il lavoro delle operatrici “Elen Joy”, che schierano sul campo 3 unità di strada mobile, notturna e diurna; 3 sportelli per attività di identificazione operativi a Cagliari, Sassari e Nuoro, una struttura di accoglienza nel nord Sardegna, una nel sud Sardegna, altre strutture della Congregazione nelle 4 province principali del territorio che offrono sostegno specifico a nuclei mamma bambino, minori stranieri non accompagnati e uomini.
“L’8 febbraio non è solamente un giorno di riflessione, ma anche di preghiera per questa grande piaga – dice suor Rina Bua, superiora regionale delle Figlie della Carità -. Per le vittime, affinché ritrovino la speranza e la forza di uscire dai vincoli che le opprimono e incontrino persone con cui confidarsi ed elaborare il loro vissuto per poter ripartire. Per la conversione degli autori degli sfruttamenti contro cui i Vincenziani lavorano in tutti continenti, unitamente ad altre Congregazioni”.
Il programma sardo della “Giornata mondiale” prevede anche “Una luce contro la tratta” – ceri da accendere e porre sul davanzale della propria casa – e un contest fotografico. La foto con maggiori consensi riceverà un dono prodotto dal laboratorio “A mano libera”, altra opera realizzata all’interno del progetto Elen Joy.

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