Mare Nostrum: Unione per il Mediterraneo, 42 Paesi adottano la “dichiarazione sull’economia blu”. Turismo, ambiente, pesca

Virginijus Sinkevičius (foto SIR/European Commission)

Sei anni dopo la prima dichiarazione, i ministri dei 42 Paesi che fanno parte dell’Unione per il Mediterraneo hanno adottato oggi una nuova “dichiarazione sull’economia blu” in cui si “impegnano fermamente a cooperare strettamente e ad affrontare le sfide comuni nei settori chiave dell’economia blu”, si legge in una nota stampa. La riunione si è volta in formato virtuale, sotto la presidenza congiunta dell’Unione europea e del Regno di Giordania. La dichiarazione sottoscritta nasce da un percorso che “ha coinvolto oltre 100 esperti e rappresentanti di organismi internazionali” e che esprime la cura e la preoccupazione per la sostenibilità dell’area del Mediterraneo. Area cruciale sul piano economico per la pesca e il turismo, la regione mediterranea è oggi minacciata dai cambiamenti climatici con temperature che “aumentano a una velocità superiore del 20% alla media mondiale con ricadute evidenti sull’ambiente marino”. Per questo i ministri hanno concordato di lavorare insieme per “facilitare la transizione a una economia blu sostenibile, riducendo le pressioni sull’ambiente e investendo su modelli imprenditoriali sostenibili, nell’ambito del turismo, della pesca, dell’energia, dei trasporti. Per il commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius la conferenza di oggi e gli impegni presi sono “un passo decisivo verso la gestione sostenibile del Mediterraneo – il nostro mare comune – e un contributo alle ambizioni del green deal europeo”.

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