Giornata vittime immigrazione: Cisom, 16mila migranti salvati nel Mediterraneo da gennaio a oggi

Sono trascorsi 8 anni dal naufragio a largo di Lampedusa in cui 368 migranti persero la vita. In occasione della Giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione che si celebra domenica 3 ottobre, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom, ribadisce il suo impegno quotidiano nelle acque del Canale di Sicilia e lancia un appello affinché “la comunità internazionale si adoperi per porre fine all’ecatombe che per tanti migranti ha trasformato il Mediterraneo in un mare di paura e dolore”. In una nota diffusa oggi il Cisom afferma, per bocca del suo presidente Gerardo Solaro del Borgo, che “È necessario non dimenticare, bensì ricordare per adoperarsi affinché certe tragedie non si verifichino più. Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini abbandonano tutto e si mettono in situazioni di estremo pericolo, perché non hanno più nulla da perdere. Il Cisom non volta le spalle dinanzi a queste vite umane e continuerà a fare tutto il possibile per impedire che l’elenco dei migranti morti nel nostro mare si allunghi ulteriormente”. Da inizio anno a oggi i volontari del Cisom hanno partecipato a 141 operazioni di soccorso, fornendo assistenza sanitaria e supporto a quasi 16.000 migranti. Ci saranno anche i volontari del Cisom a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre, a partecipare a “Siamo sulla stessa barca” iniziativa che si inserisce nel Progetto Fami  “Porte d’Europa 2020/2021” che vede coinvolti numerosi  studenti italiani ed europei che si ritroveranno sull’isola per il più importante evento dedicato al fenomeno migratorio e alla cultura dell’accoglienza e della solidarietà e prenderanno parte a laboratori su diritti di migranti e rifugiati, soccorso in mare, razzismo e discriminazione. Il Cisom sarà impegnato nel laboratorio “Il viaggio, il mare e il soccorso sanitario” in cui gli studenti saranno chiamati a mettere in scena il viaggio in mare intrapreso dai migranti immedesimandosi nel migrante, nel soccorritore ma anche interpretando a proprio modo il movimento del mare o dell’imbarcazione mossa dalle onde. Al termine, insieme a un medico, uno psicologo e un interprete del Cisom ci sarà un momento di riflessione in cui gli studenti potranno esprimere le proprie emozioni, sentimenti e fare domande ai volontari relativamente alle modalità di soccorso sanitario che viene offerto a chi è in difficoltà in mare nei momenti successivi al salvataggio.

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