Migranti: Gnpl, domani il convegno “Rimpatri forzati e tutela dei diritti fondamentali. La rotta del Mediterraneo e le sfide del presente”

Domani, 1° ottobre, a partire dalle 9,15, si terrà a Roma, a Palazzo Merulana, il convegno dal titolo “Rimpatri forzati e tutela dei diritti fondamentali. La rotta del Mediterraneo e le sfide del presente”, organizzato dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl), come avvio del nuovo progetto nell’ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Fami) 2014-2020.
“L’iniziativa – si legge in una nota del Garante – si propone di fotografare lo stato dell’arte dei rimpatri forzati e delle misure messe in campo per la tutela dei diritti delle persone in una fase difficile connotata per molti quale fallimento di una ipotesi diversa di vita. Per questo saranno resi noti i dati aggiornati (al 15 settembre 2021) sull’andamento dei rimpatri forzati dall’Italia, che nell’ultimo anno hanno riguardato cinquantatré Paesi di destinazione. Verrà inoltre proposta una riflessione sulla Tunisia, che sta attraversando un momento particolare e rimane il Paese verso cui l’Italia realizza più rimpatri”.
In occasione del convegno sarà inoltre pubblicato il Rapporto tematico sui monitoraggi svolti dal Garante nazionale tra gennaio 2019 e giugno 2021, contenente le raccomandazioni inviate alle amministrazioni competenti.
Oltre a Mauro Palma, presidente del Collegio del Garante nazionale, parteciperanno, tra gli altri, Michele Di Bari, capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Gennaro Migliore, presidente dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (Pam), Piero Rossi, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Puglia, Tommaso Palumbo della Direzione centrale immigrazione e Polizia delle frontiere.
Nella seconda parte della mattinata ci si concentrerà sulle sfide del presente con la tavola rotonda, moderata da Daniela de Robert del Collegio del Garante nazionale, con Arianna Poletti, giornalista, Majdi Karbai, parlamentare tunisino, e Corrado Quinto, consigliere tecnico principale in giustizia e diritti umani di United Nations Development Programme (Undp) Tunisia. Le conclusioni sono affidate a Jean Pierre Cassarino del Collegio d’Europa.

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