Ucraina: preghiera ecumenica a Babyn Yar dove 80 anni fa furono massacrati 34mila ebrei di Kiev

Ieri sera, si è svolta una preghiera interreligiosa per le vittime di Babyn Yar, in Ucraina, nello stesso luogo in cui il 29 e il 30 settembre di 80 anni fa furono massacrati quasi 34mila ebrei di Kiev, nell’ambito della politica di sterminio nazista. Una serie di eventi sono stati organizzati quest’anno dall’Istituto ucraino di memoria nazionale, da Babyn Yar Holocaust Memorial Center e dall’Istituto di storia ucraina presso l’Accademia nazionale delle scienze, con il sostegno del Congresso mondiale degli ucraini. Scopo dell’iniziativa, “tenere viva la memoria del massacro, che fu l’apice di una politica di eliminazione che dal 1941 al 1943 portò alla morte di 100mila persone tra ebrei, rom, prigionieri dell’Armata Rossa, pazienti di ospedali psichiatrici, ostaggi civili, patrioti ucraini e partigiani sovietici, prigionieri del campo di concentramento di Syrets”. La commemorazione è iniziata ieri mattina con l’accensione simbolica di un falò commemorativo, che per due giorni rimarrà acceso vicino al monumento dedicato ai cittadini di Kiev e ai prigionieri di guerra massacrati. La preghiera ecumenica è stata presieduta da Sua Beatitudine il metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Epifanij, dal capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sua Beatitudine Sviatoslav Schevchuk e dal rabbino capo dell’Ucraina e di Kiev Moshe Reuven Asman. Mons. Schevchuk – riporta oggi un comunicato della Chiesa greco-cattolica ucraina – ha invitato tutti ad “ascoltare la voce delle vittime di Babyn Yar che gridano al cielo e ai nostri cuori”. “Questa è la voce dei nostri fratelli, perché prima di essere cristiani, ebrei, musulmani, ucraini o russi noi siamo persone chiamate dal nostro Creatore a riconoscere nel prossimo nostro fratello”.

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