Servizio civile: Asc Aps, le domande dei giovani sono più del doppio dei posti disponibili. “Dallo Stato investimento clamorosamente insufficiente”

“Il numero dei giovani che vorrebbero svolgere il servizio civile è più del doppio dei posti che le risorse statali riescono a far mettere a disposizione”. È quanto emerge dal XV Rapporto annuale di Arci servizio civile Aps, realtà che per l’anno 2019 ha ricevuto oltre 5.000 domande, a fronte dei circa 2.000 posti disponibili. “Questo dato, rapportato ai 50mila posti disponibili globalmente nel 2018, significa migliaia di ragazzi cui è preclusa l’opportunità di fare un anno al servizio della comunità”, viene spiegato da Asc Aps.
“L’investimento sui giovani da parte dello Stato continua ad essere clamorosamente insufficiente sia da un punto di vista morale che da quello economico”, denuncia Licio Palazzini, presidente di Asc Aps, secondo cui “lo Stato spende per ogni giovane circa 5.450 euro all’anno e la nostra rete, nei suoi vari livelli, ne ha investiti 7.500, suddivisi tra risorse economiche e costi figurativi, ovvero risorse umane, attrezzature e sedi in cui viene svolto il servizio civile”.
Relativamente all’anno 2019 (bando del 2018), l’area che ha visto il maggiore impegno dei giovani nelle attività si conferma la promozione culturale che comprende anche le attività educative e sportive (oltre il 57% del totale). Seguono assistenza (27%), patrimonio artistico (9%), ambiente (5%) protezione civile e estero (1%), in cui però Asc Aps ha presentato un numero ridotto di progetti. Significativo l’aumento (+2% sul 2017) dei volontari con la sola licenza media (9%) a fronte di una diminuzione, che si verifica già dal bando 2015, dei laureati (scesi al 33%). Per quanto riguarda la condizione professionale pregressa, prevalere tra i volontari la quota di studenti (37%); pochi gli occupati (8%), superati di gran lunga da chi svolge lavori saltuari (18%). Pochi anche i disoccupati (14%), “segno che – viene notato – sempre meno giovani hanno lavorato in precedenza”. Rimane costante, rispetto al bando 2017, la percentuale di giovani che hanno partecipato al programma Erasmus così come la percentuale di volontari che hanno trascorso periodi significativi all’estero (13%), sia tra i laureati (16%) sia tra coloro che hanno la licenza media (20%).
“Il servizio civile può fare molto per accrescere le opportunità”, sottolinea Palazzini: “Si parla di ascensore sociale bloccato. Con un Governo più attento, il Servizio civile universale può, in poco tempo, contribuire a farlo ripartire generando uguaglianza e giustizia sociale, oltre che crescita del Paese”.

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